Roma, 10 mag – Joe Biden riceverà oggi Mario Draghi alla Casa Bianca. Tra le altre cose, i due dovrebbe discutere di nuovi invii di armi all’Ucraina. Ma in attesa di capire cosa esattamente emergerà dall’incontro, il presidente degli Stati Uniti ha già provveduto a firmare una legge che accelera il processo di consegne di armamenti a Kiev, come segnalato dai media americani. L’espediente legislativo si chiama Ukraine Democracy Defense Lend-Lease Act e aggiorna un provvedimento – il Lend-Lease Act (legge affitti e prestiti) introdotto per la prima dagli Stati Uniti nel lontano 1941. Vediamo allora cos’è e cosa prevede esattamente questa misura “speciale” americana.
Cos’è e cosa prevede “Ukraine Democracy Defense Lend-Lease Act”
L’Ukraine Democracy Defense Lend-Lease Act è stato approvato dalla Camera dei rappresentanti il mese scorso, quasi all’unanimità: 417 voti a favore e appena 10 contrari. Con questa legge Washington sarà in grado di fornire in modo molto più rapido armi ed equipaggiamenti all’Ucraina, perché di fatto consente al presidente Biden di agire più autonomamente accordandosi con l’Ucraina e altre nazioni dell’Europa orientale. Una sorta di stratagemma per bypassare gli orpelli burocratici e intervenire direttamente, evitando le problematiche procedurali che richiedono tempo.
C’era una volta il “non intervenzionismo” americano
Un espediente legislativo dunque, oltretutto piuttosto evocativo perché ricalca, come sopra accennato, quello adottato per la prima volta dagli Stati Uniti l’11 marzo 1941. Allora venne introdotto per aiutare gli alleati americani durante la seconda guerra mondiale, senza rompere formalmente la neutralità degli Usa, con mezzi finanziari e rifornimenti bellici. Una misura mantenuta però anche in seguito all’entrata in guerra degli Stati Uniti e che di fatto sancì la fine del cosiddetto “non intervenzionismo”, modus agendi su cui si poggiava la politica della Casa Bianca dalla fine del primo conflitto mondiale. Per l’esattezza Washington fornì aiuti per oltre 50 miliardi a ben 44 nazioni, tra cui Francia, Cina, Gran Bretagna e… Unione Sovietica. Tutto cambia, o tutto torna, dipende dai punti di vista.
Eugenio Palazzini