Washington, 5 nov – I legislatori democratici passano al contrattacco e sollecitano Twitter perché sospenda l’account del presidente Trump, suggerendo che nessuno dei suoi tweet dovrebbe essere pubblicato fino a quando tutti i voti relativi alle elezioni presidenziali 2020 non saranno stati contati.
L’atto d’accusa arriva dal deputato della Virginia Gerry Connolly, che stigmatizza la linea di condotta del tycoon che ha rivendicato la vittoria per se stesso in Pennsylvania, Georgia e Carolina del Nord prima che il conteggio fosse finito, diffondendo «pura disinformazione», a suo dire. «Sospendi il suo account, @Twitter», ha scritto Connolly. «I voti validi vengono contati. Questa è l’America, non la Russia». Il deputato di Rhode Island, David Cicilline, ha affermato che i tweet pubblicati ieri da Trump – in cui venivano denunciati possibili brogli – rappresentano «una minaccia per la nostra democrazia».
Certo, la piattaforma con sede a San Francisco non ha ancora rimosso l’account del presidente, ma ha rafforzato le sue politiche censorie etichettando come fuorvianti alcuni tweet del tycoon e indirizzando gli utenti alle cosiddette «informazioni credibili». Cioè. «Twitter ha un ruolo fondamentale nel dibattito elettorale e incoraggiamo i candidati, i notiziari e gli elettori a utilizzarlo rispettosamente e a riconoscere la responsabilità collettiva nei confronti dell’elettorato», ha scritto l’azienda in un comunicato. Sei dei 14 tweet e retweet del presidente del 4 novembre sono stati finora etichettati o nascosti. «La scorsa notte ero avanti in molti Stati chiave, in quasi tutte le zone gestite e controllate dai democratici», ha scritto Trump. «Poi, uno per uno, hanno iniziato a scomparire magicamente mentre venivano contati i ballottaggi. MOLTO STRANO!».
Cristina Gauri