Vienna, 11 set – Dopo la Danimarca, che nella giornata di mercoledì aveva temporaneamente bloccato ferrovia e superstrada in ingresso dalla Germania al fine di impedire l’affluso massiccio di immigrati, ora si accoda anche l’Austria.
Il governo di Vienna ha infatti interrotto i collegamenti via strada ferrata in ingresso dall’Ungheria, a causa del flusso record di clandestini. L’interruzione arriva a seguito dell’allarme lanciato dalla società che gestisce il servizio, la Öbb, che denunciava i rischi da sovraccarico.
Intanto, al confine con la Macedonia sono accalcate almeno 15mila persone, tanto da indurre l’esecutivo di Skopje a ipotizzare la costruzione di un muro così come quello pensato dal governo di Viktor Orban. In Danimarca inoltre, nonostante la riapertura delle frontiere, Copenaghen non rinuncia alla richiesta di identificazione degli immigrati, non ponendosi sul fronte del no all’accoglienza ma richiedendo regole certe incompatibili con il “liberi tutti” della Merkel, che nel frattempo non rinuncia a qualche selfie con gli accolti.
Il blocco delle frontiere, peraltro già da tempo realtà a Ventimiglia e al Brennero con l’Italia a fare da cenerentola, sancisce ancora di più la schizofrenia della costruzione europea. La negazione di uno dei punti-cardine – cioé la libera circolazione delle persone e l’abbattimento di ogni barriera, anche economica – attorno al quale il progetto comunitario si è strutturato. Paradossalmente, l’Europa era più compatta quando si trattava di dare l’assalto alla diligenza greca, spogliando Atene e i cittadini ellenici dei loro beni, della loro sovranità e del loro futuro.
Roberto Derta
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1 commento
quando si tratta di cose facili come bastonare la Grecia tutti bravi inflessibili e forti..ma di fronte a problemi difficili tutti i burocrati ,pagati migliaia di euro al mese che pensano solo a farsi gli aperitivi alla faccia , vostra scappano come conigli