Roma, 6 giu – Distrutta la diga strategica di Nova Kakhovka, in Ucraina, nella parte della regione di Kherson controlla dalla Russia. E come sempre accade in questi casi, dall’inizio del conflitto, va in scena ora uno scambio di accuse tra Kiev e Mosca.
Colpita la diga di Kakhovka, solito scambio di accuse
Secondo l’esercito ucraino, “la centrale idroelettrica di Kakhovka è stata fatta saltare in aria dalle forze di occupazione russe”. Il Comando meridionale delle Forze armate ucraine fa inoltre sapere che adesso sta indagando sull’entità del danno, oltre che sulla velocità e sulla quantità di acqua che interesserebbe le probabili aree di inondazione. Il consigliere di Zelensky, Andriy Yermak, accusa la Russia di ‘ecocidio‘, assicurando che le autorità regionali e nazionali ucraine stanno lavorando per assicurare la popolazioni locali dal rischio delle inondazioni. Yermak ritiene inoltre che l’azione di Mosca rappresenta una minaccia per la vicina centrale nucleare di Zaporizhzhia.
Totalmente diversa la versione di Mosca. Le agenzie russe, come la Tass, scrivono che per colpire la diga è stato utilizzato un lanciarazzi multiplo del tipo Olkha, in dotazione delle forze armate ucraine. Un lanciarazzi che usa munizioni guidate ed è stato sviluppato nel 2010 in Ucraina. Sarebbe poi entrato in servizio a partire dal 2018 e impiegato dal 2022 con l’invasione russa. Il capo della locale amministrazione filorussa, Vladimir Leontiev, afferma che le forniture alla penisola non dovrebbero essere interrotte. La diga sarebbe stata solo danneggiata “da un bombardamento ucraino” che avrebbe provocato un innalzamento di 2,5 metri del livello dell’acqua nel bacino. Tuttavia, la diga stessa “non è stata distrutta” e “non ci sarà una catastrofe”, ha precisato Leontyev, specificando però che potrebbe rendersi necessaria l’evacuazione di circa 300 case a valle, nelle località di Korsunki e Dnepryan.
Perché è così strategica
La diga di Kakhovka si trova sul fiume Dnieper, a 60 chilometri dalla città di Kherson. E’ di fatto un impianto strategico per il rifornimento di acqua alla Crimea, come noto annessa alla Russia. La struttura venne costruita nel 1956, è alta 30 metri e larga diverse centinaia. Il bacino contiene circa 18 chilometri cubici di acqua e potrebbe provocare inondazioni impressionanti, a tal punto da coinvolgere anche la città di Kherson, riconquistata dall’esercito ucraino a fine 2022. Il governo di Kiev, alcuni mesi fa, aveva già accusato le forze armate russe – che controllano la zona dove è stata fatta saltare in aria la diga – di aver piazzato mine nell’impianto con l’obiettivo di provocare inondazioni catastrofiche nelle aree limitrofe, al fine di rallentare l’avanzata dell’esercito ucraino.
Allo stesso tempo la diga assicura il rifornimento idrico alla Crimea e alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Non solo, è fondamentale per l’alimentazione della centrale idroelettrica di Kakhovka. Sulla carta, dunque, è necessaria sia a Mosca che a Kiev. Al contempo, distruggerla può arrecare un serio danno a entrambe le parti.
Eugenio Palazzini
2 comments
Chi ha distrutto la diga… ? Quel pxxxo di zel sarebbe capace di mettere i coglioni sul ceppo per fare un dispetto alla moglie.
Non sappiamo chi l’abbia distrutta, ma sappiamo chi pagherà per averne una nuova: il gregge di pecore specialmente europeo. Il contribuente. E Merdensky in tanto colleziona miliardi nei paradisi fiscali…