Roma, 8 apr – Due poltrone per tre. E la terza persona, quella rimasta senza poltrona, è la presidente della Commissione europea. Nella sala dello scintillante palazzo presidenziale, il “sultano” Erdogan ha trattato così Ursula von der Leyen, come se fosse una sgradita presenza da relegare in curva ospiti. Il gesto del leader turco è stato considerato profondamente villano, al contempo una mancanza di rispetto nei confronti di una donna e un deprecabile sgarro protocollare.
Ma a dirla tutta, come fatto notare da molti, lo sarebbe ancor di più quello di Charles Michel. Perché il presidente del Consiglio europeo si è adeguato senza reagire, senza cedere il proprio posto alla von der Leyen e senza dare il benché minimo segno di aver colto la gravità della situazione. Automatismo d’accettazione che la dice lunga sull’atteggiamento supino di certi rappresentanti Ue, vassalli silenti, privi di orgoglio sia in casa propria che in casa d’altri.
Fin qui la pura questione di stile. Per quanto il fatto in sé andrebbe valutato bene e la Turchia abbia precisato che “durante la visita è stato seguito il protocollo standard. La presidente della Commissione europea non è stata trattata in modo diverso. Né la delegazione Ue ha chiesto una diversa disposizione”. Ma andiamo oltre, perché serve andare oltre.
Erdogan, una minaccia ignorata
Questa vicenda che sta indignando tutti ci inquadra in realtà tutta l’inconsistenza del verbo correct e supera di gran lunga la proverbiale stoltizia di chi guarda il dito anziché la luna. E’ la rappresentazione plastica del volgare vocitus del dibattito politico, ridotto a degradante gossip.
L’Europa non mosse un dito quando Erdogan invase la Siria. Non ebbe alcunché da dire neppure quando spedì mercenari in Libia sottraendo all’Italia l’ultimo coriandolo di rilevanza nella nostra ex colonia. Cherubini cori non si alzarono quando Erdogan aprì le frontiere per consentire a decine di migliaia di immigrati irregolari di raggiungere il confine con la Grecia. Non si udirono peana nemmeno quando Erdogan inviò poi le forze speciali turche per aiutare i clandestini a entrare in territorio greco, dunque europeo. E nessuno si indignò sui social quando lo stesso Erdogan spedì jihadisti in Nagorno-Karabakh, spostandoli dal nord della Siria dove combattevano contro curdi ed esercito di Damasco.
Il “sultano” turco è l’artefice di una politica neo-ottomana che ha tre precisi obiettivi: destabilizzare il Medio Oriente, occupare spazi in Nord Africa e tenere in scacco l’Europa. Per questo è una minaccia, non per un estemporaneo gesto cafone. Piantiamola di concentrarci sul futile e togliamo noi la sedia al “sultano”, sul serio e una volta per tutte.
Eugenio Palazzini
3 comments
Anche a me non ha convinto, per diversi motivi:
Mi pare che sia stata “gonfiata” una polemica. Sfruttando il fatto che lei fosse donna, mi sembra che ci stiano ricamando sopra come in altre occasioni. A me Erdogan non piace per niente.. però spiego il motivo:
Il posto d’onore l’avrebbe dovuto avere Michael, essendo Presidente del Consiglio europeo, in quanto rappresentante della politica estera, probabilmente era l’uomo più importante in virtù del suo ruolo, secondo l’ipotetico galateo. Allora se Michael fosse andato nei divanetti, al posto suo, sarebbe andato tutto bene? Poi la questione casomai sarebbe stata tra lei e Michael.. Se lui glielo avesse voluto cedere a lei, avrebbe potuto farlo. Detto questo:
Ho visto nei media addirittura persone dire: è stata lasciata in piedi la Von Der.. questo ovviamente non mi pare corretto, in quanto ha avuto un comodo divano, avevano ognuno di loro un microfono davanti che si vede chiaramente dal filmato. Basta fare una ricerca con Google la stringa “von der leyen in piedi” per trovare alcune fonti che mi lasciano perplesso. Almeno per i “titoli” che hanno usato. Dopo magari alcuni spiegano.. però già il titolo e l’immagine di lei in piedi portano totalmente fuori strada il lettore.
Anche chi dice “discriminata come donna” non mi convince..(in questo singolo caso).
Alcuni hanno fatto vedere la foto tagliata dove non si vedeva che di fronte a lei c’era Mevlut Cavusoglu, in un divanetto uguale, con lo stesso microfono, stessa distanza, ed era un “uomo”. è il ministro per gli affari esteri della Turchia, anche lui aveva un ruolo importante in quell’incontro, eppure non si è sentito offeso, e non ho sentito nessuno lamentarsi per la sua posizione in cui era seduto, esattamente identica a quella della Von Der Leyen.
[…] Erdogan è una minaccia per tutti noi, ma il caso della… […]
Ho dovuto prendere un quotidiano estero perchè non trovavo la notizia in Italia. è stato più comodo. Non dico che in Italia non lo abbiano detto… semplicemente le prime fonti che ho trovato sull’accaduto sono queste. Conferma alcune cose che avevo intuito:
Citazione presa dal quotidiano turco Daily Sabah:
“I diplomatici europei giovedì hanno sottolineato che la Turchia non è in alcun modo responsabile della disposizione dei posti dell’incontro di martedì tra i funzionari dell’Unione europea e il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, poiché si è svolto in linea con i requisiti del protocollo dell’UE.”
“Ha detto che il presidente del consiglio è il numero uno e il presidente della commissione è il numero due secondo le disposizioni del protocollo.”
Mia ennesima conclusione: Polemica basata sul nulla. Mille volte Erdogan ha fatto sedere la Merkel(per esempio) di fianco a lui, ed è una donna pure lei. Ci sono centinaia di foto dei due che sorridono.
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