Istanbul, 14 dic – A guidare i Paesi arabi nel riconoscimento di Gerusalemme come capitale della Palestina è il presidente turco Recep Tayyp Erdogan. La riunione dell’Organizzazione della cooperazione islamica (Oic), di cui fanno parte 57 Paesi, ha infatti riconosciuto Gerusalemme est come capitale occupata dello stato di Palestina, e Erdogan ha invitato tutti i Paesi del mondo a fare altrettanto. Capitale occupata, perché anche se Gerusalemme tutta è stata riconosciuta capitale di Israele, lo stato ebraico non riconosce i palestinesi che abitano la parte Est come suoi cittadini, e non ha alcuna intenzione di togliere l’occupazione militare che va avanti dal 1967.
Mentre Erdogan parlava, sullo sfondo venivano proiettate una serie di immagini che mostrano la situazione attuale nei Territori Occupati della Cisgiordania e Gerusalemme Est. Prima di tutto una mappa, che è diventata famosissima, sull’evoluzione a livello territoriale del conflitto e su come lo stato d’Israele negli anni si sia espanso. E poi alcune foto e video di quanto accade ogni giorno tra Hebron, Nablus, e nelle altre città palestinesi. Bambini che vengono picchiati brutalmente e arrestati arbitrariamente da folle di soldati israeliani con l’accusa di aver lanciato pietre, e foto di repressioni delle manifestazioni dei palestinesi che a casa loro protestano contro l’occupazione da parte dei coloni ebrei. Anche se non si tratta di materiale degli ultimi giorni, a Erdogan le foto sono servite per ribadire ai presenti che Israele è uno “stato del terrore”.
La decisione di Trump di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele e di spostarvi lì l’ambasciata americana che oggi è a Tel Aviv, mantenendo fede a una promessa fatta in campagna elettorale e ratificando una decisione che risale ai tempi di Clinton, è una scelta che i vertici del mondo arabo e islamico ritengono “nulla e illegale” e “un deliberato indebolimento di tutti gli sforzi di pace”, oltre che “un attacco ai diritti storici, legali, naturali e nazionali del popolo palestinese”. Questo non fa altro che dare slancio a “estremismo e terrorismo”.
E a proposito di terrorismo Erdogan ha dichiarato che “Con questa decisione, Israele è stato premiato per tutte le attività terroristiche che ha portato avanti, ed è Trump a conferire questo premio”. Le foto che sono state proiettate mentre Erdogan parlava sono infatti servite per ribadire ai presenti la sua idea di Israele come “stato del terrore” e che Trump dimostra di avere una mentalità sionista.
La dichiarazione dell’Oic ha un che di storico, dal momento che mai prima d’ora i Paesi arabi avevano ufficialmente riconosciuto Gerusalemme come capitale palestinese, ma soprattutto perché Erdogan è riuscito nell’impresa di unire il mondo arabo contro il nemico sionista. Anche i sauditi, infatti, amici di Washington e di Israele, hanno condannato la scelta di Trump e si sono schierati a favore di uno stato palestinese indipendente e sovrano, con Gerusalemme capitale.
Anna Pedri