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L’eritreo che ha ucciso il bimbo a Francoforte era testimonial pro-immigrazione

by Cristina Gauri
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Francoforte, 2 ago — Aveva spinto un bimbo di otto anni sotto un treno ad alta velocità che transitava nella stazione di Francoforte, causandone la morte e ferendone la madre. Habte Araya, 40 anni, di origine eritrea e residente in Svizzera, è stato arrestato subito dopo aver commesso il fatto, anche grazie all’intervento degli altri viaggiatori presenti. La classica storia di integrazione fallita, ormai la triste prassi che punteggia la cronaca di tutte le città europee.

Testimonial della “buona integrazione”

Ora però emerge un particolare che rende, se vogliamo, ancora più odioso e sconcertante il delitto compiuto da questo immigrato — il quale ancora non ha saputo o voluto dare motivazioni al proprio gesto. Secondo quanto riportato da Metro, Araya, padre di tre figli e operaio edile, nel 2017 aveva posato in abiti lavorativi per alcune fotografie che erano poi finite su una brochure della Swiss Workers Relief Agency, realizzata per favorire l’integrazione. L’uomo doveva quindi fungere da testimonial della “buona immigrazione”, che porterebbe preziose risorse lavorative ed umane dall’Africa al cuore dell’Europa. La brochure riportava alcune frasi dell’assassino che dichiarava “Della Svizzera mi piace quasi tutto”. Poi proseguiva:  “Quando sono arrivato, i primi tempi la comunicazione era difficile a causa della lingua. Ma ora non lo è più. Mi piace il fatto che tutti siano aiutati qui, indipendentemente dal fatto che siano ricchi o poveri. Per i miei figli voglio una vita migliore e più facile rispetto a quanto abbia mai avuto io”. Ora Araya dovrà rispondere delle accuse di omicidio volontario e di due tentati omicidi. 

Cristina Gauri

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1 commento

Commodo 5 Agosto 2019 - 5:42

Le facce color merda che ci infestano e che ci avvelenano la vita, e coloro che Vogliono e programmano, a qualsiasi titolo, questa funesta invasione mascherata,(malamente), da esodo di “innocui” pezzentoni bisognosi da “amare” e da accudire, ci vogliono uccidere. Chi per una ragione e chi per l’ altra , ci voglioni MORTI! Facciamocene una ragione ed agiamo,(leggi: reagiamo, n.d.r.), di conseguenza!!!

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