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La Francia vieta l’insegnamento della grammatica “gender neutral”: “Uccide la nostra lingua”

by Cristina Gauri
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Parigi, 11 mag — Ogni tanto una buona notizia in questo mondo a zampe all’aria dove è lecito solo ciò che è fluido, neutro, trans e non binario: la Francia ha vietato alle scuole di insegnare l’ortografia «gender neutral», affermando che tale pratica è una minaccia per la lingua francese. Lo riporta il Daily Mail.

La decisione del ministero dell’Istruzione d’Oltralpe è arrivata la settimana scorsa. Nella strampalata ortografia «gender neutral», infatti, vengono inclusi segni di interpunzione nel bel mezzo delle parole scritte — soprannominandoli «punti medi». Questa pratica, a detta di chi l’ha ideata, consentirebbe di rappresentare contemporaneamente sia le forme maschili sia le femminili.

L’assurda grammatica gender neutral

Nella grammatica francese, così come in quella italiana, i sostantivi assumono il genere del soggetto a cui si riferiscono, con il maschile che prevale sul femminile in contesti plurali misti. Esempio: si fa riferimento a un gruppo di «amici» se tale gruppo è costituito quattro donne e un uomo, usando quindi il maschile «amis». Una regola grammaticale vecchia come la lingua stessa ma che fa venire i diverticoli ai sostenitori dell’uguaglianza di genere. Nella neo grammatica, con l’utilizzo dei sopra descritti «punti medi», amis diventa un improbabile «ami.e.s», che include, dopo il punto, la desinenza femminile «e».

Una lingua più difficile da imparare

I sostenitori della pratica affermano che i punti medi gender neutral rendono il francese «più inclusivo». Le persone normali affermano invece che tale pratica crea differenze tra il francese scritto e parlato rendendo la lingua più difficile da imparare. Tesi sostenuta anche dall’Academie Francaise, responsabile della tutela della lingua francese, la quale affermato che l’utilizzo del «punto medio» è «dannoso per la pratica e la comprensione del [francese]».

L’inglese soppianterà il francese?

Nathalie Elimas, Segretario di Stato per l’istruzione prioritaria, ha affermato che rendere il francese «neutrale rispetto al genere» non aumenterà la sua popolarità, ma spingerà invece più persone a imparare l’inglese, che è già gender neutral di suo. «Con la diffusione della scrittura inclusiva, la lingua inglese — già quasi egemonica in tutto il mondo — soppianterà sicuramente, e forse per sempre, la lingua francese», ha dichiarato dopo l’emissione del provvedimento. Una decisione supportata anche da Jean-Michel Blanquer, ministro dell’istruzione francese, che intervistato dal quotidiano Le Journal du Dimanche ha dichiarato che l’uso di punti nel mezzo delle parole «rappresenta una barriera» per le persone con difficoltà di apprendimento, come la dislessia.

Cristina Gauri

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