238
Berlino, 29 lug – Il quotidiano regionale della Sassonia, Freie Presse, riporta la notizia della sospensione dell’annuale Torneo di Calcio “United Colours Street Soccer Cup”, in seguito a una violenta colluttazione scoppiata tra i partecipanti alla finale. La competizione, giunta alla sua settima edizione, si tiene a Zwickau e ha lo scopo di promuovere i valori della tolleranza e del fair play, contro il razzismo, la discriminazione e la violenza: la maggior parte dei giocatori difatti sono rifugiati, immigrati e richiedenti asilo provenienti da diversi Paesi.
Dalle testimonianze raccolte, sembra che gli screzi che hanno portato alla sospensione della partita, che si disputava tra una squadra composta prevalentemente da giovani africani e una composta per la maggior parte da ragazzi arabi, siano iniziati prima del fischio d’inizio, quando una delle due formazioni ha annunciato di voler schierare un giocatore non registrato in fase iniziale, nonostante questo fosse contro le regole. L’altra squadra si è quindi battuta contro la proposta, che è stata accantonata. Ma il diverbio è proseguito in campo, fino a quando un insulto un po’ più grave ha dato origine a una furibonda scazzottata tra i giocatori, con il conseguente annullamento della manifestazione sportiva.
Gli spettatori parlano di una rissa spaventosa. Il sessantottenne Bernhard Riedel, abitante di Neukölln, periferia “multiculturale” per eccellenza di Berlino, e in visita a Zwickau lo scorso fine settimana, descrive così la scena che si è presentata ai suoi occhi: «Io ne vedo di risse per strada a Neukölln, ma una cosa così non l’avevo mai vista. Sembravano dei selvaggi, ero seriamente preoccupato per l’incolumità e la vita di questi ragazzi e di chi li circondava. Certo, poteva finire molto peggio, considerando anche che gli organizzatori avrebbero dovuto intervenire per sedare gli animi molto prima».
Secondo il co-organizzatore René Hahn non ci sono stati feriti, ma non si poteva soprassedere sull’accaduto, quindi la finale è stata annullata. «Non è il modo in cui vogliamo che apprendano a giocare a calcio, aggiunge Hahn, che afferma di voler chiarire al meglio i fatti al più presto, parlando con i giocatori coinvolti: «Il futuro della contesa non è in dubbio: sovente i rifugiati dell’area hanno un temperamento molto burrascoso, ma noi non possiamo permettere alcuna violenza. Bisogna solo trasmettere loro i veri valori del torneo». Il mantra dell’inculcare i valori della tolleranza e “insegnare il modo corretto di comportarsi” a persone provenienti da culture molto distanti da quella europea l’abbiamo sentito ripetere in parecchi ambiti negli ultimi anni, per esempio nelle celebrazioni del Capodanno 2016 a Colonia… per il momento non sembra aver funzionato come si auspicava.
Alice Battaglia
3 comments
Quanto mi dispiace che li abbiano bloccati, potevano farli arrivare fino al coltello, che tanto possiedono sempre.
Che c’è da dire? Sono e sempre saranno diversi da noi. Non ha senso cercare di inculcargli valori che x noi sono tali ma non lo sono x loro. Il mondo è bello xche’ è vario. Non mi sembra di essere razzista se affermo questo.
[…] Con fonte Il Primato Nazionale […]