Berlino, 14 set – Angela Merkel cuore d’oro, l’accoglienza a chi fugge dalla guerra, i selfie con i sedicenti profughi, l’apertura incondizionata e totale, le critiche alle resistenze di altri paesi, le foto del piccolo Aylan, senza dimenticare la necessità di garantire un po’ di manodopera a basso costo agli industriali tedeschi.
O forse no? Perché dopo il “tana libera tutti”, anche in Germania sembra ci stiano ripensando e, dopo neanche dieci giorni di porte aperte, è arrivato l’altolà. “È il caos, dovevano avvertirci prima”, denunciato dai Länder, dove la disorganizzata accoglienza si è tradotta in anarchia. Una situazione riconosciuta dallo stesso governo federale, che ha affrontato la questione con evidente incapacità: “E’ una situazione in cui stiamo raggiungendo i limiti, la velocità degli arrivi è quasi più problematica del loro numero”, ha candidamente ammesso il vicecancelliere Sigmar Gabriel.
Così, le autorità di Berlino hanno deciso di bloccare il traffico ferroviario al confine con l’Austria. Una misura che segue i blocchi di altri paesi come la Danimarca e la stessa Austria. Il blocco è stato rimosso ad inizio mattinata, non prima di aver però introdotto controlli alle frontiere, sospendendo di fatto Schengen.
Roberto Derta
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