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Giappone, abdica Akihito. Nel 2019 il Sol Levante avrà un nuovo Imperatore

by La Redazione
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Tokyo, 2 dic – Cinque anni fa, per il suo 80esimo compleanno, ad attenderlo sotto la finestra del palazzo imperiale c’erano più di 25 mila persone, quasi tutte sventolavano la bandiera imperiale del Sol Levante. Hanno atteso in silenzio sotto la finestra il saluto del diretto discendente della dea del Sole Amaterasu. Quando Akihito si è affacciato al balcone la folla si è destata all’improvviso e lo ha accolto al grido “Banzai!” (lunga vita). Ieri, cinque anni dopo, il figlio del Sole ha deciso di cedere il posto al primogenito. Non era mai successo negli ultimi 200 anni che un’imperatore giapponese abdicasse nell’esercizio delle sue funzioni. Akihito però lo aveva annunciato da tempo, per motivi di età e di salute presto avrebbe rinunciato al trono. Il posto del monarca oggi 85enne verrà preso il 1 maggio del 2019, 24 ore dopo la sua abdicazione, da Naruhito.

L’annuncio dell’imperatore uscente è arrivato in un giorno speciale, difficilmente in Giappone eventi così rilevanti vengono proclamati in date casuali, proprio ieri infatti Aiko, la figlia del principe Naruhito e la principessa Masako, che già porta il titolo ufficiale di “Toshi no Miya” ovvero principessa Toshi, ha compiuto 16 anni. Il 126mo imperatore che siederà sul Trono del Crisantemo, la monarchia mai interrotta più antica del mondo fondata nel 660 a.C., potrebbe non essere un sovrano qualunque. Nonostante che, con la sconfitta nel secondo conflitto mondiale e l’occupazione statunitense, l’imperatore non venga più formalmente considerato di natura divina, in Giappone si vocifera che il premier Shinzo Abe abbia in programma di restituirgli le prerogative tradizionali peculiari del tennō, “l’imperatore celeste”.

Sarebbe una svolta sensazionale e decisamente significativa, forse improbabile, comunque non impossibile. In seguito infatti alla dichiarata volontà di Abe di ripristinare un esercito nazionale e alle numerose rivendicazioni volte a riaffermare la sovranità nazionale anche nel campo costituzionale, il governo giapponese potrebbe così cancellare il “Tenno no ningen sengen” (la “Dichiarazione della natura umana dell’imperatore”) la dichiarazione pronunciata da Hiroito via radio nel gennaio 1946. In molti oggi si sperticano per cercare chissà quali motivazioni che avrebbero indotto Akihito ad abdicare, ma verosimilmente l’unica ragione reale è quella dichiarata dallo stesso imperatore uscente.

E così una nuova coppia salirà al trono, Naruhito e Masako: lui 57enne anni con una laurea in storia, studi a Oxford e l’hobby della viola, lei figlia di un diplomatico con una infanzia trascorsa a Mosca e un diploma in economia conseguito ad Harvard. Secondo l’attuale Costituzione nipponica, l’imperatore deve tenersi sopra le parti rispetto al dibattito politico in una funzione di garanzia. Eppure in Giappone qualcosa sta cambiando, o forse semplicemente sta tornando alla luce. Se sia quella del Sole è ancora presto per dirlo, ma la fretta non è una prerogativa orientale. Tempo al tempo, tutto torna.

Eugenio Palazzini

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