Berlino, 14 set – La campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento tedesco è un mortorio deprimente. I giochi sono praticamente fatti: Merkel sarà cancelliera per altri quattro anni. In quest’atmosfera soporifera, gli unici che fanno rumore sono i sovranisti di Alternative für Deutschland (Afd), più volte nell’occhio del ciclone della stampa mainstream. In particolare, è la candidata Alice Weidel a destare le attenzioni dei media.
Apparentemente la Weidel non ha nulla a che fare con il “tipo” dell’Afd. Giovane (38 anni), dottorato in economia, un passato in Goldman Sachs e poi consulente per start-up, la Weidel è omosessuale dichiarata e vive in una coppia di fatto (formalmente registrata) con una cittadina svizzera di origine singalese, assieme alla quale alleva due bambini. Lei stessa, inoltre, si definisce “moderata” ed esponente esemplare della cara vecchia “borghesia” tedesca. Insomma, niente di più distante dal profilo “populista” di tanti politici del suo partito. Eppure, la Weidel non è una che le manda a dire. Nonostante l’abbigliamento contenuto e i toni spesso pacati, la bionda candidata dell’Afd (che Libero ha sobriamente definito “lesbo-nazi”) si è molte volte distinta per affermazioni forti e decise. Come quando si propose di “consegnare il politicamente corretto alla pattumiera della storia”. Senza contare, tra l’altro, le sue numerose bordate alla Merkel in fatto di “politica dell’accoglienza”, accusata di essersi posta così fuori dalla Costituzione.
Ha fatto inoltre scalpore una presunta e-mail, pubblicata dal Welt am Sonntag, che la Weidel avrebbe inviato ad alcuni suoi colleghi di lavoro nel 2013. Qui la Weidel si sarebbe scagliata contro l’afflusso massiccio di immigrati “incompatibili con la nostra cultura” (arabi e zingari) e avrebbe definito gli attuali politici come “le marionette dei vincitori della Seconda guerra mondiale”, rimarcando il fatto che la Repubblica federale non sarebbe uno Stato sovrano. Inevitabili, a questo punto, le accuse di razzismo da parte della stampa, sebbene la Weidel abbia negato la paternità dell’e-mail.
Il destino dei sovranisti dell’Afd è appeso a un filo. Snobbati e ingiuriati dai media mainstream, il partito è però molto forte sui social e punta a diventare la terza forza del Paese – cosa che gli garantirebbe la leadership dell’opposizione. Per questo motivo, l’Afd ha presentato due candidati “complementari” alla cancelleria: la più moderata Weidel e il più “rustico” Alexander Gauland, per 40 anni nella Cdu e ora esponente dell’ala “radicale” del partito, nonché – secondo alcuni – il vero deus ex machina dell’Afd. Qualora i sovranisti riuscissero a sbaragliare la concorrenza di Linke e Liberali, il giovane partito potrebbe effettivamente dare filo da torcere alla finora incontrastata Angela Merkel.
Valerio Benedetti
2 comments
Nà finocchia pure fra i sovranisti, sò dappertutto, nun se ne pò più di sti finocchi e stè finocchie!!
Marketing politico: Meno dello Zero!!!!!
Saluti.
Fabrice
”….sebbene la Weidel abbia negato la paternità dell’e-mail.” una che rinnega quello che ”dice” di pensare non vale nulla..farebbe bene a trovare una collocazione sessuale logica, senza rinnegararla.