Due notti fa era stata la rivolta a Mosca. Una guerriglia urbana portata avanti da centinaia di persone in seguito all’omicidio di un venticinquenne russo da parte di un immigrato. Ieri la retata della polizia, che ha fermato circa 1200 migranti provenienti dagli stati ex sovietici dell’Asia centrale.
In Russia la questione relativa all’immigrazione clandestina ed alle relazioni tra diverse etnie sta sfociando in una situazione ad altissima tensione. Infatti, soltanto nella capitale russa, che ha una popolazione di undici milioni di abitanti, è stimato che gli immigrati clandestini possano aggirarsi addirittura tra l’uno e i due milioni di persone.
E le conseguenze, come è possibile notare, sono disastrose, tanto che la Federazione dei migranti ha suggerito agli stranieri di rimanere il più possibile in casa in questi giorni.
All’origine dei disordini, come anticipavamo, l’assassinio di Igor Sherbakov, un giovane russo accoltellato giovedì da un azero mentre era con la sua fidanzata, proprio a causa di un litigio sorto in seguito agli insulti che l’immigrato, poi fuggito, avrebbe rivolto alla ragazza.
È così che domenica un corteo formato da migliaia di persone, tra residenti del quartiere, cittadini e militanti nazionalisti, è sfociato in scontri con la polizia, vetrine infrante, auto danneggiate e barricate.
Il corteo aveva come obiettivo un mercato all’ingrosso dove si concentra la manodopera – e secondo i partecipanti la delinquenza – allogena.
Trecentottanta i manifestanti tratti in arresto dalle forze anti-sommossa russe Omon e poi – fatta eccezione per due di loro – rilasciati. Settanta quelli che dovranno rispondere delle accuse in tribunale. Circa mille i poliziotti intervenuti ed anche alcuni elicotteri sono stati inviati sopra il quartiere periferico di Birilyevo per sedare il tumulto.
Venti i feriti, tra cui sei agenti.
“Russia ai russi”, lo slogan urlato a gran voce dai manifestanti, mentre una petizione lanciati l’indomani per fermare l’ingresso senza visto di cittadini provenienti dalle ex repubbliche sovietiche ha raggiunto già i duemila consensi e potrebbe essere esaminata dal parlamento russo qualora giungesse alle centomila adesioni. Nella petizione, la correlazione tra sfruttamento della manodopera a basso costo, tasso di criminalità e immigrazione.
Nella giornata di ieri, invece, la retata della polizia che ha visto il fermo di 1200 immigrati e la chiusura per irregolarità del mercato all’ingrosso oggetto delle attenzioni dei rivoltosi, dove si presume lavori anche l’assassino.
Emmanuel Raffaele