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Gran Bretagna, stupratore pakistano vedrà il figlio della sua vittima

by Giorgio Nigra
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Londra, 28 nov – È sempre bello quando una famiglia si ritrova. Peccato che, in questo caso, il padre sia uno stupratore seriale finito in carcere dopo che la sua gang fu sgominata. E che il figlio sia proprio nato da una delle sue violenze. L’ultima follia viene dalla Gran Bretagna e le cose stanno esattamente così: un violentatore di una gang pachistana, Arshid Hussain, attualmente dietro le sbarre, potrebbe essere autorizzato a vedere il figlio di una delle sue vittime. Siamo nel nord dell’Inghilterra e il protagonista è un ex membro di uno dei tanti «ring», così li chiamano, ovvero una delle gang immigrate dedite allo stupro di ragazzine, per lo più bianche e disagiate. Ce ne sono stati a decine, negli ultimi anni. Ora le autorità locali, riporta il Times, avrebbero offerto all’uomo di vedere il figlio nato dal suo stesso stupro. Diversi attivisti hanno definito la decisione «perversa» e hanno spiegato che questo significava «ritraumatizzare il giovane».

Il ministero della Giustizia sta indagando sulla vicenda. La madre del bimbo, Sammy Woodhouse, si è definita «estremamente angosciata» nel sapere che l’uomo che l’ha violentata e messa incinta a 15 anni è stato incoraggiato a reclamare la paternità del figlio. Finora, lo stupratore seriale non è stato nominato nel certificato di nascita del giovane e non è mai stato sposato con la madre. Il ragazzo stesso si è rifiutato di riconoscere la sua famiglia paterna e ha mostrato grande ansia ogni qualvolta questa gli è stata citata. Le autorità locali avrebbero tuttavia dato seguito a un’interpretazione particolarmente letterale dei regolamenti, facendo presente all’uomo che reclamare la paternità e vedere il figlio rientrava nei suoi diritti. Il ministero, informato della cosa, verificherà se si sia trattato dell’eccesso di zelo di qualche assistente sociale. Lo stupratore pakistano, come rivelato dal Times, era a capo di una gang di immigrati che nella cittadina di Rotherham, grazie alla copertura del politicamente corretto, violentò centinaia di minorenni tra il 1997 e il 2013.

Quello di Rotherham è il caso più famoso, ma le gang di stupratori sono una piaga che da qualche anno sta sconvolgendo l’Inghilterra, anche per l’elemento di razzismo anti-bianco che non di rado vi si manifesta (i colpevoli sono quasi sempre asiatici, le vittime molto spesso pescate nei bassifondi dell’umanità “white trash”). L’ultimo caso è avvenuto a Leeds: 24 uomini, tutti di origine pakistana, sono stati condannati complessivamente a 220 anni di carcere per una serie di abusi avvenuti nella città di Huddersfield. Tra il 2004  e il 2011 si stima che la gang abbia violentato almeno quindici ragazzine. In almeno un caso la vittima era una bambina di 11 o 12 anni che era stata rapita da una casa di cura e a cui erano state fatte ingerire pillole di ecstasy. Come da copione, venivano scelte giovani particolarmente vulnerabili, con situazioni famigliari complicate.

Ma è solo la punta dell’iceberg. Tra il 2005 e il 2008, poi, un’altra banda pakistani ha commesso gli stessi identici reati a Rochdale. Il caso portò nel 2012 all’arresto di 9 uomini per crimini sessuali e traffico di bambine di 13 anni. E ancora: nel maggio 2013 una rete analoga è stata scoperta a Oxford, dove un gruppo di sette asiatici ha abusato con estremo sadismo di una serie di ragazzine, tutte bianche. Le possibili vittime della gang potrebbero essere anche 300. Mohammed Karrar, il capobanda, aveva anche marchiato le natiche di una vittima minorenne con la sua iniziale “M”, a significare che quella ragazzina era un oggetto di sua proprietà. C’è poi la gang di Telford, nella contea inglese dello Shropshire, dove almeno 100 ragazze sono state abusate tra il 2007 e il 2009 da una gang di pakistani. A Peterborough, nel Cambridgeshire, 10 uomini di origine pachistana, irachena curda, ceca e slovacca hanno commesso reati sessuali contro ragazze di età inferiore ai 12 anni. A Newcastle, una banda di diciassette uomini e una donna ha abusato sessualmente di ragazze adolescenti e giovani donne nel periodo 2010-2014. Gli uomini erano di origine bengalese, indiana, iraniana, irachena e pakistana. La donna era una bianca britannica di 22 anni. Il numero stimato delle vittime, che avevano un’età compresa tra 13 e 25 anni, sarebbe superiore a cento. Uno dei condannati, Badrul Hussain, avrebbe dichiarato: “Tutte le donne bianche sono buone solo per una cosa, scopare ed essere usate come spazzatura”.

A Keighley e nella città di Bradford, nello Yorkshire occidentale, dodici uomini stranieri sono stati condannati per gravi reati sessuali contro due ragazze bianche. Una, in particolare, aveva lavorato per il capobanda come corriere della droga. Quando aveva deciso di lavorare per lui, era stata apostrofata come “piccola spazzatura bianca” o “bianca bastarda”. Ad Halifax, 15 uomini asiatici sono stati condannati per gli stessi reati nel 2016. In totale, un centinaio di uomini potrebbero essere stati coinvolti nell’abuso della vittima principale, che aveva solo 13 anni all’inizio del suo calvario. A Derby, i membri di una gang immigrata sono stati accusati nel 2010 di 75 reati relativi a 26 ragazze. A Bristol, un gruppo di 13 uomini somali è stato condannato nel novembre 2014 per l’abuso di una serie di “ragazze bianche vulnerabili”, persuase del fatto che fare sesso con molti uomini faceva parte della “cultura e tradizione somala”.

Giorgio Nigra

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4 comments

blackwater 28 Novembre 2018 - 5:21

left for dead.
la gran bretagna è persa per sempre;
mai avrei immaginato che il futuro dell’ Europa sarebbe stato protetto un giorno solo e soltanto dai nostri nemici militari di un tempo,come Russia ed ex Paesi del Patto di Varsavia.

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Giovanni 28 Novembre 2018 - 5:24

“Le autorità locali avrebbero tuttavia dato seguito a un’interpretazione particolarmente letterale dei regolamenti, facendo presente all’uomo che reclamare la paternità e vedere il figlio rientrava nei suoi diritti.” Nulla da eccepire, se questa è la legge. Sono sempre esistite leggi assurde, che sono state sostituite da altre più adeguate e moderne. La nozione di “diritto” cambia infatti con le leggi. Quindi si tratta solo di abrogare la legge che conferisce il diritto in questione, sostituendola con un’altra che non solo non lo preveda, ma che sanzioni anche lo stupratore seriale con la pena dell’ergastolo. Che potrà essere commutata, dopo qualche decennio, in libertà condizionata al ritorno in patria del reo; e il non ritorno dovrebbe essere sanzionato penalmente con, ad esempio, 5-10 anni di carcere duro. Tutto ovviamente nel pieno rispetto della legge. Le leggi infatti hanno sempre avuto anche un funzione di deterrenza, cioè di rendere non conveniente l’atto criminoso. Se la funzione deterrente cessa, la legge è inadeguata e va aggiornata. I Parlamenti esistono per questo.

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Giovanni 29 Novembre 2018 - 5:20

Usare la pistola con la quale si uccidono i maiali, avrebbe senso.. con questi maiali. Poi, scioglierli nell’acido. Non andrebbero bene neanche per cocimare la terra; la infetterrebbero. Poi, cancellarli dall’anagrafe. Come se non fossero mai esisti…

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Gran Bretagna: stupratore potrebbe vedere il figlio della sua vittima · IxR 10 Dicembre 2018 - 9:12

[…] A Bristol, un gruppo di 13 uomini somali è stato condannato nel novembre 2014 per l’abuso di una serie di “ragazze bianche vulnerabili”, persuase del fatto che fare sesso con molti uomini faceva parte della “cultura e tradizione somala”. Fonte Il primato nazionale […]

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