Roma, 7 giu – Operazione “grano da Odessa” per sbloccare la crisi mondiale. Una fase delicata ma che, forse, trova l’intesa delle parti, con l’intervento turco a placare gli animi riportato dall’Ansa.
Grano da Odessa, il piano e l’intesa
Come avevamo già ricordato nella giornata di ieri, uno schema preliminare del “corridoio del grano” è già stato costruito dalle controparti. Consiste nello sminamento del Mar Nero da parte dei turchi (ma è un’attività lunga, potrebbe volerci un intero mese) e successivamente la scorta della marina – ancora turca – delle imbarcazioni ad oggi bloccate nei porti ucraini. Fino a condurle in acque neutrali, nei pressi di Istanbul, salvaguardando così la possibilità di coordinare e monitorare le operazioni.
L’intermediazione e la scommessa turche
La Turchia di Recep Erdogan è lo Stato che più di ogni altro, nella sfera di influenza degli Stati Uniti, ha cercato fin dal principio di avere un ruolo di mediazione nella complicatissima crisi che coinvolge il conflitto tra Kiev e Mosca. Prima con dialoghi, poi con vertici diplomatici, adesso con il tentativo (qualcuno la chiama giustamente “scommessa”) di superare la crisi del grano innescata dal blocco delle materie prime in Ucraina. Erdogan, insomma, ci prova. E al di là dei risultati finora scadenti, non si può non riconoscere un certo impegno ad Ankara, senz’altro interessata a sviluppare un ruolo sempre più influente in seno alla Nato e a ricavarne spazi di manovra ulteriori. L’accordo per ora è limitato a Odessa. Secondo il quotidiano russo Izvetsia, sarà al centro delle discussioni nella giornata di domani, quando ci sarà la visita ufficiale del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov.
Alberto Celletti
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