New York, 14 mag – La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina colpisce i mercati. Altri mille miliardi di capitalizzazione bruciati a livello globale nella seduta di ieri dopo i 2.400 della settimana scorsa. L’ imposizione di dazi cinesi su 60 miliardi di prodotti Usa, in risposta all’analoga iniziativa americana, spinge in basso le Borse: il Dow Jones di Wall Street perde in chiusura il 2,38%, in calo anche le europee e Tokyo conferma il trend in apertura (-1,43). Le Borse cinesi aprono la seduta in calo scontando le perdite di Wall Street: l’indice Composite di Shanghai cede nei primi minuti di contrattazione lo 0,69%, mentre quello di Shenzhen perde l’1,07%. A destare preoccupazione, ovviamente, è la possibilità di una guerra commerciale a tutto campo che rischia di affossare la già debole economia mondiale, innescando una nuova recessione su scala globale.
Colpite le materie prime e il petrolio
Colpite le materie prime, innanzitutto quelle coinvolte direttamente dai dazi come la soia o il cotone, ma anche i metalli industriali e persino il petrolio, che ha girato in negativo. Benché le tariffe cinesi continuino a risparmiare il greggio made in Usa, il Wti è sceso sotto 62 dollari al barile e il Brent sotto 71 dollari.
Pechino è il maggior creditore degli Usa
Pechino è il maggior creditore estero statunitense, con in portafoglio 1.100 miliardi di dollari di debito Usa. Un argomento più che convincente per le trattative. Tuttavia è un’arma a doppio taglio: se la Cina dovesse decidere di “scaricare” o di ridurre gli acquisti di Treasury le ripercussioni sarebbero mondiali, e il rischio per Pechino sarebbe quello di perdere credibilità a livello globale. Un’altra arma che la Cina potrebbe usare per colpire l’amministrazione Trump è Boeing, per la quale potrebbe ridurre gli ordini. Nel caso in cui decidesse di farlo, Pechino darebbe un colpo quasi letale al produttore di aerei già in difficoltà per i due incidenti degli ultimi mesi e alle prese con una crisi di reputazione su scala mondiale
Trump è fiducioso: “Sento che le trattative avranno successo”
Il presidente Usa DonaldTrump mette in guardia Pechino ma poi assicura: “Sapremo in 3-4 settimane se le trattative commerciali con la Cina avranno successo. Mi sento che avranno successo“. “Siamo determinati e capaci di salvaguardare i nostri legittimi diritti e interessi. Continuiamo ad augurarci che gli Stati Uniti ci vengano incontro a metà strada”, aveva scritto ieri su Twitter il presidente. Al momento, tuttavia, non è chiaro quale possa essere un possibile compromesso per sbloccare l’impasse delle trattative. Una possibile occasione potrebbe essere quella del G20 del Giappone di giugno, quando – annuncia il presidente americano – Trump e il suo omologo cinese Xi Jinping si incontreranno.
In arrivo una nuova lista di dazi Usa
Gli Stati Uniti stanno però approntando una nuova lista di dazi su quasi 4 mila prodotti cinesi, per un corrispettivo di circa 300 miliardi di dollari. Il rappresentante al commercio ha pubblicato i dettagli sui possibili dazi al 25% sul resto dei prodotti cinesi importati negli Stati Uniti. L’udienza pubblica sulle nuove tariffe è in programma il 17 giugno. I prodotti cinesi interessati sono 3.805: “l’elenco dei prodotti copre essenzialmente tutti i prodotti attualmente” non colpiti.
Ludovica Colli