Roma, 4 mar – Come molte nazioni africane anche in Guinea sono tanti i giovani che si servono di organizzazioni criminali per arrivare in Europa illegalmente. Questo è un problema non solo per il vecchio continente, ma per la stessa Guinea che perde così forze fresche. Da qualche anno però la situazione sta cambiando grazie agli sforzi per creare opportunità di lavoro in loco, un cambiamento sta avvenendo grazie anche alla coltivazione di ananas.
I redditizi ananas della Guinea
A tale proposito il governo, tramite un ente di sviluppo denominato GDU, sta siglando accordi coi piccoli proprietari terrieri per offrire ai giovani del luogo opportunità di lavoro: molti di essi, dopo aver raggiunto l’Europa, hanno così fatto ritorno in Guinea.
Da quando il progetto è iniziato, nel 2017, ben 400 aziende agricole hanno aderito all’iniziativa, la superficie dedicata alla coltivazione di ananas è passata dai 250 a 550 ettari e la produzione di questo frutto è lievitata da 10 a 18mila tonnellate, creando duemila posti di lavoro. La scelta di coltivare ananas non è causale: mezzo ettaro in 18 mesi può rendere fino a 2.500 dollari, una somma notevole in un paese povero come la Guinea. Senza contare che la sua coltivazione è meno costosa rispetto a prodotti come yam o banane.
Ridurre l’emigrazione
L’iniziativa è stata molto apprezzata da altre nazioni, che hanno deciso di supportarla vigorosamente: ha ricevuto 5,5 milioni di dollari dall’Unione Europea, 3,3 milioni di dollari dall’agenzia di sviluppo belga Enabel e 200mila dollari dalla Islamic Bank of Guinea per l’acquisto di fertilizzanti e attrezzature per l’irrigazione. Stante il successo avuto nel ridurre l’emigrazione sono in molti a vedere in essa un esempio da copiare in altri contesti.
Al momento le esportazione di ananas sono limitate a Senegal e Mali ma il governo sta cercando di ricevere una certificazione per la varietà Baronne de Rothschild, per la quale i terreni della Giunea sono particolarmente adatti, può crescere in tutte le stagioni ed essere venduta a prezzi più alti.
Negli anni ’60 la Guinea esportava un quarto di tutti gli ananas in circolazione nel mondo, tuttavia alcune decisioni politiche sbagliate hanno fatto crollare la produzione, il cui primato è stato conquistato dal Costa Rica. Ora la Guinea vuole recuperare il tempo perduto e ritornare ad essere leader nella coltivazione di questo frutto. Il governo ne sta incentivando la coltivazione di ananas insegnando ai coltivatori come usare i fertilizzanti e come irrigare, fornendo loro i finanziamenti necessari: fino ad ora ad essere avvantaggiati sono stati principalmente i piccoli coltivatori.
Giuseppe De Santis
3 comments
Che dire… la Guinea percorre la strada giusta, oltretutto con prodotto sano, gustoso, digestivo, antinfiammatorio. Importante che non ne benefici pesantemente, speculativamente e cinicamente una nazione terza; tipo il Belgio che risultava il maggior esportatore di banane al mondo!!
Ma in Guinea il coronavirus che sta facendo ,?
[…] Leggi anche – La Guinea coltiva ananas per fermare l’emigrazione […]