Roma, 31 lug – Ha fatto il giro del mondo, con relativa indignazione, la notizia di Walter Palmer, il dentista statunitense che ha ucciso e decapitato il leone Cecil in Zimbabwe.
Ha fatto il giro del mondo, ma… in Zimbabwe sembrano sostanzialmente fregarsene.
Sarà perché la sensibilità verso le sofferenze degli animali diventa maniacale solo nelle società opulente, sarà perché un leone è un animale misterioso e affascinante soprattutto per chi al massimo può incrociare un riccio in una strada provinciale, ma nello Stato africano vedono le cose con molta più distanza:
“Sì, è crudele, ma non comprendo tutta questa storia. Ci sono problemi talmente più gravi, in Zimbabwe… Noi abbiamo penuria d’acqua, non abbiamo elettricità, manca il lavoro: e la gente fa tutto questo casino per un leone?”, spiega Eunice Chunice, un abitante di Harare citato dal sito New Zimbabwe.
Secondo lo stesso sito, la maggior parte della gente interrogata sulla questione nel centro della capitale del Paese non ha neanche mai sentito parlare di questa storia.
E si aggiunge: “Le autorità dello Zimbabwe non hanno annunciato conseguenze per il dentista Walter Palmer, hanno semplicemente detto di voler parlare con lui. Anche l’ambasciata americana non è stata informata di una domanda di estradizione”.
Giorgio Nigra
Il leone Cecil? Sdegno globale, ma in Zimbabwe non sanno chi sia
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3 comments
Solite buffonate alla cattocomunista benpensante da salotto ……
Io invece siccome sono cattivo me ne sbatto totalmente della penuria d’acqua degli abitanti di Harare, si amministrino meglio o crepino di sete, fatti loro. Invece il fatto che un dentista del Minnesota, viziato e sovrappeso, se ne vada in giro ad ammazzare bestie bellissime dal valore incommensurabilmente più alto di lui e di tutti gli abitanti di Harare (sono cattivo, l’ho detto) questo mi fa arrabbiare parecchio in quanto è proprio l’esempio perfetto della degenerazione di questi tempi moderni e antropocentrici che uccidono la bellezza per l’effimero piacere di reprimere i propri impulsi vitali proiettandoli ora in un leone, ora in un orso o un lupo!
Sono assolutamente d’accordo con Anonimo.