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Italiani fondano villaggio in Birmania. La missione di Solid al fianco dei Karen

by Elena Sempione
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Bangkok, 20 nov – Da anni ormai le Onlus italiane Popoli e Solidarité Identités (Solid) sono attive nella Birmania nord-orientale per prestare aiuto alla comunità Karen. Nella missione in corso in questi giorni, i volontari hanno fondato un nuovo villaggio con lo scopo di evitare lo sradicamento di un popolo che abita quelle terre da secoli. Un’etnia, quella dei Karen, che si è ribellata al governo di Naypyidaw per tutelare la propria identità e sfuggire allo sfruttamento della popolazione derivante dal traffico di droga. I Karen, pertanto, hanno ingaggiato una battaglia contro lo Stato birmano che dura ormai da diversi decenni. E il sostegno di Popoli e Solid è tanto più benvoluto proprio a causa delle violenze e dei continui saccheggi perpetrati dall’esercito del Myanmar. Gli attivisti delle Onlus italiane fanno quindi sapere che «il team dei volontari europei di Solid ha concluso con successo la sua missione di questo novembre 2018».
Il gruppo di lavoro, infatti, «ha raggiunto i territori dello stato Karen nella Birmania nord-orientale per supportare i due progetti in corso in sostegno della popolazione locale vessata dalla repressione della dittatura birmana». «Un primo gruppo – prosegue il comunicato – ha accompagnato l’equipe medica di Popoli per visitare gli abitanti dei villaggi nel distretto di Dooplaya, mentre un secondo gruppo ha raggiunto l’area attorno al villaggio di Mu Aye Pu per portare a termine la costruzione del nuovo villaggio che Solid ha finanziato e sta realizzando nella regione. Il gruppo di lavoro ha bonificato l’area dalla vegetazione ed ha collaborato alla costruzione della grande casa che fungerà da centro nevralgico del villaggio. Nei prossimi mesi – concludono gli attivisti di Solid – il villaggio verrà abitato da famiglie provenienti dai campi profughi della Thailandia che lì ritroveranno quell’identità di popolo che da troppo tempo gli era stata preclusa».
Alla spedizione hanno preso parte anche Gianluca Iannone e Andrea Antonini, rispettivamente presidente e vicepresidente di CasaPound Italia. «Il popolo Karen, emblema della lotta identitaria in difesa della propria terra dagli attacchi militari birmani e da quelli speculativi delle multinazionali – sottolinea Iannone –, in oltre 15 anni di presenza di POPOLI e in oltre 5 anni di SOLID, ha visto nascere 5 scuole e 7 cliniche e rinascere 3 villaggi, completamente ricostruiti dopo che erano stati distrutti dall’esercito birmano. Sono 23 gli insegnanti che svolgono il proprio lavoro, a beneficio di qualche centinaio di studenti, grazie all’aiuto economico fornito dalle Onlus. Ognuna delle 7 cliniche conta 7 paramedici oltre ai medici italiani che si alternano nelle varie missioni durante l’anno. CasaPound Italia – conclude Iannone – sosterrà con sempre maggior forza le attività delle Onlus che non vanno in cerca di rifugiati e fondi pubblici, ma che scelgono di aiutare i popoli in lotta per il diritto alla propria terra nel luogo in cui si trovano».


Elena Sempione

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