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Kosovo, scontri e sangue: 14 militari italiani feriti. Cosa sta succendo

by La Redazione
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kosovo militari feriti

Roma, 30 mag – In Kosovo gli scontri di ieri hanno generato diversi feriti, tra cui 14 militari italiani, come riporta l’Ansa.

Kosovo, militari della Kfor feriti

In Kosovo i militari feriti in totale sono ben 34, tutti appartenenti alla Kfor, ovvero la Kosovo Force a guida Nato. Di questi, 14 sono italiani: tre di loro sono in condizioni gravi, avendo riportato ustioni e fratture, ma non in pericolo di vita. La reazione del governo italiano per ora è nelle parole di Giorgia Meloni e Antonio Tajani. Per il presidente del Consiglio l’aggressione ai militari è un “atto irresponsabile e inaccettabile, non tollereremo ulteriori attacchi”, mentre il ministro degli Esteri dichiara di voler “esprimere solidarietà ai militari che continuano a impegnarsi per la pace”. I soldati italiani feriti in Kosovo appartengono al Reggimento alpini L’Aquila. Intanto il capo di Stato Maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, sta seguendo l’evoluzione della situazione per il tramite del Comando operativo di vertice interforze.

Cosa sta succedendo

Le tensioni nell’area si erano riaccese a dicembre scorso, quando una legge emanata in estate aveva vietato in Kosovo le targhe e i documenti d’identità serbi. Un provvedimento che, seppur all’apparenza su una questione di poco conto, ha riacceso le tensioni tra albanesi e serbi dell’area, ovviamente appoggiati da Belgrado. I mesi successivi non hanno fatto altro che acuire lo scontro, a questo punto intensificabile sulla base di ogni fatto utile a renderlo ancora più acceso. In questo caso, la questione nasce per l’elezione di un sindaco albanese alla quale 300 serbi hanno reagito con una manifestazione di protesta di fronte al Municipio di Zvecan, alla quale sono seguiti raduni anche a Zubin, Potok e Leposavic, tutti comuni a maggioranza serba. Lo scopo: impedire ai nuovi sindaci di entrare nelle sedi. A quel punto sono intervenute le forze della Kfor per disperdere i manifestanti ma il risultato è stato lo scontro atroce di cui stiamo rendendo notizia in queste ore. Secondo quanto riferiscono testimonianze locali, i soldati della Kfor avevano chiesto ai serbi di liberare la strada a due veicoli delle forze speciali kosovare. Successivamente, hanno lanciato gas lacrimogeni e granate stordenti. I serbi hanno lanciato pietre di risposta, e da lì gli attacchi reciproci si sono moltiplicati.L’impressione è che anche il premier Meloni abbia sottolineato questo aspetto, considerato che dopo la – ferma, ma scontata – condanna degli scontri ha voluto sottolineare come sia “fondamentale evitare ulteriori azioni unilaterali da parte delle autorità kosovare e che tutte le parti in causa facciano immediatamente un passo indietro contribuendo all’allentamento delle tensioni. L’impegno del governo italiano per la pace e per la stabilità dei Balcani occidentali è massimo e continueremo a lavorare con i nostri alleati”.

Alberto Celletti

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3 comments

Germano 30 Maggio 2023 - 10:41

“…non tollereremo ulteriori attacchi…” da vero Meloni? E cosa farai ? quei “militari italiani della NATO” dovrebbero essere a Lampedusa per non permettere agli ospiti inviati da Soros di sbarcare in Italia. Basta con le chiacchiere e agite una volta per tutte! INCAPACE

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fabio crociato 30 Maggio 2023 - 12:16

Accettare supinamente la questione targhe e documenti non è cosa di poco conto, significa chinare il capo e versare l’ obolo riconoscente (sic!) ad avversari, pure super protetti, sino a prova contraria, da un globalismo politico militare che ha devastato quella area sia nei modi che nei mezzi.
Ho visto le immagini dell’ accaduto che si commentano da sole in modo ben diverso dal commento puerile del “nostro” governo odierno. Rischiano sempre più di far fare una figura barbina ai ns. militi. L’ incapacità italiota di discernere si sta purtroppo cronicizzando.
Anche con i veri slavi, ieri, oggi e domani !

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Benoit 1 Giugno 2023 - 1:53

Un popolo che ha coraggio e tira fuori gli attributi

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