Parigi, 5 mag – E’ polemica in Francia per l’intervista rilasciata da Marine Le Pen al Corriere della Sera, all’interno della quale avrebbe definito Fillon “una merda”. A realizzare l’intervista ad Ennemain nel Dipartimento della Somme è stato Aldo Cazzullo, firma storica del quotidiano milanese, che sentito da Le Monde conferma quanto scritto, mentre Frederic Chatillon, stretto collaboratore della candidata del Front National presente al colloquio, smentisce quanto riportato sul Corriere e annuncia azioni legali. Questo è il passaggio incriminato dell’intervista: “Fillon però, invitando a votare il suo avversario, ha parlato della «violenza» e dell’«intolleranza» del Front National. Perché?” (chiede il giornalista italiano, ndr). Marine Le Pen sbuffa. Cerca un’espressione, un ragionamento. Poi esplode: “Perché sono delle merde. Mi scusi, ma non mi viene un altro termine””. Per Chatillon la critica della Le Pen sarebbe stata più politica e meno diretta, spiegando che Fillon avrebbe invitato a votare Macron “perché è nella merda”. Dunque un’espressione colorita per parlare dei guai della destra gollista francese, non per insultare direttamente Fillon.
Cazzullo e il Corriere della Sera però non ne vogliono sapere di correggere e tirano dritti. “Non è stato un colloquio formale e non ho registrato la conversazione” spiega Cazzullo, “ho scritto esattamente quello che mi ha detto. Certo può sembrare bizzarro l’utilizzo del plurale per insultare Fillon, ma l’insulto era rivolto direttamente a lui e non ai suoi elettori o a Macron. Anche se il Front National smentisce per me non cambia nulla, confermo che queste parole sono state dette”. Nel corso dell’intervista con Cazzullo Marine Le Pen ha parlato anche della politica italiana. Su Grillo ha detto “non lo conosco. So che il suo movimento condivide la critica a Bruxelles e alla moneta unica. Ma nel Parlamento di Strasburgo con loro è impossibile lavorare: sono tutti pro-immigrazione“, mentre ha citato Matteo Salvini come “il primo dei suoi interlocutori”, a cui avrebbe detto molte volte “fai una lista sovranista, per la dignità nazionale. Tu sei forte al Nord; trova un alleato al Sud”.
A bloccare i progetti nazionali di Salvini, oltre all’opposizione interna alla Lega dei vari Maroni, Giorgetti etc, c’è anche Berlusconi, definito dalla candidata del Front National come “un uomo d’affari. Ma dentro il suo partito molti la pensano come me. Daniela Santanché è una cara amica”. La Le Pen non dimentica anche di citare Giorgia Meloni: “Il suo movimento è interessante. Anche se, quando vengo da voi, ho l’impressione che ogni italiano fonderebbe il suo movimento”. Probabilmente è un po’ più di un’impressione.