Cisgiordania, 1 lug – Dopo la popolarità ottenuta in questi giorni grazie alla sentenza della Corte Suprema americana ed alla propaganda di Facebook la bandiera arcobaleno riceve un secco ‘no grazie’ da parte dell’Autorità Nazionale Palestinese.
Lunedì notte un artista locale aveva dipinto un grande murales in Cisgiordania, lungo la barriera che separa la Palestina dai territori occupati da Israele, raffigurante proprio il simbolo mondiale dell’orgoglio omosessuale. Ma il suo lavoro è durato solamente poche ore prima di essere cancellato dalle autorità locali. La motivazione è che lo Stato palestinese non ha alcun interesse nel promuovere la cultura omosessuale ed inoltre era ritenuta provocatoria la scelta del posto, vicino ad un immagine del compianto ex-presidente Yasser Arafat e davanti ad un campo per rifugiati.
Subito la stampa israeliana si è scagliata contro questa decisione, accusando i palestinesi di scarso rispetto per i diritti gay. Il che è piuttosto ironico e paradossale considerato che l’accusa viene mossa da uno Stato più volte sotto accusa per crimini contro l’umanità ai danni proprio della popolazione palestinese.
Lorenzo Berti
La Palestina dice no alla bandiera arcobaleno dell'orgoglio gay
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