Damasco, 30 ago – Il 20 agosto scorso nell’ambito del progetto pilota “turismo solidale”, la delegazione di Solid Onlus è stata ricevuta presso il ministero del Turismo siriano. Durante l’intervista esclusiva, il ministro Mohammad Rami Radwan Martini ha confermato la determinata volontà di un ritorno alla normalità della Siria, che passa dalla pronta ricostruzione delle città distrutte dai miliziani dell’Isis e di al-Nusra per rilanciare il turismo in quella che è universalmente riconosciuta come la “culla della civiltà”.
Il calciatore amico dei terroristi
Con il ministro abbiamo parlato altresì della disinformazione divulgata in occidente. Nello specifico, del “casco bianco” Anas al-Dyab, morto a Khan Shaykhun durante un bombardamento per la liberazione di Idlib. La stampa italiana lo ha definito un eroe della resistenza siriana, ma Radwan ha precisato: “Anas al-Dyab ha studiato e vissuto in Siria, e ha potuto studiare grazie alle scuole gratuite. È diventato anche un giocatore di calcio, una persona importante. E poi ha cominciato a parlare male di questo Paese. Ha iniziato a dire ‘portiamo i cristiani in Libano, buttiamoli in mare’, ha cominciato a relazionarsi con i terroristi. Lui non rappresenta la verità della Siria”.
Sul ritorno alla stabilizzazione del Paese, il ministro ha chiarito: “Non abbiamo voluto noi la guerra, non l’abbiamo iniziata noi. Sono stati gli altri a portare il conflitto in Siria (uomini arrivati da 83 Stati stranieri). Loro venivano a morire, noi combattevamo per poter vivere. E questo testimonia l’attaccamento alla vita del popolo siriano”.
La difesa di un patrimonio culturale inestimabile
“Quello che l’esercito siriano ha fatto per difendere questa terra, i suoi abitanti, nonché i reperti archeologici e i siti storici, ha dell’incredibile. Sono luoghi che non appartengono solo al patrimonio culturale siriano, ma appartengono al patrimonio di tutto il mondo”, ha chiosato Rami Radwan. Per rilanciare il turismo nelle località difese con il sangue dei soldati siriani, la speranza del ministro è quella di poter tornare a partecipare alle fiere di settore internazionali, dopo il ban imposto dagli Stati Uniti alla delegazione del ministero di Damasco. Radwan auspica di poter partecipare alla prossima fiera del turismo di Rimini.
Infatti, un primo passo fondamentale, anche per rilanciare il turismo culturale, sarà la fine dell’embargo in Siria disposto dall’Unione Europea, che colpisce in primis proprio gli abitanti più indigenti. Perché l’umanitarismo tanto pontificato dall’Europa, non è spingere le persone a partire dai Paesi di origine, ma “lasciarli in pace a casa loro”.
Francesca Totolo
(Traduzione a cura di Alberto Palladino)