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La strana storia della traduttrice dell’Fbi che sposa un terrorista dell’Isis e poi si “pente”

by Davide Romano
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Denis Cupert, in Germania era conosciuto con il nome da rapper Deso Dogg, in Siria il nome di battaglia era invece Abu Talha al-Almani

Washington, 2 mag – E’ una storia dai molti lati oscuri quella raccontata da un’inchiesta della Cnn, che riguarda Daniela Greene, ex traduttrice dell’Fbi, e Denis Cuspert, “gangsta” rapper tedesco divenuto poi un miliziano e reclutatore dello Stato Islamico. Lei ha scontato due anni di prigione, dopo che nel 2014 andò in Siria, utilizzando un “dispositivo” di sicurezza, per sposare il terrorista dell’Isis su cui stava indagando e metterlo in guardia dalla stessa indagine che l’Fbi stava conducendo su di lui. Una storia mai uscita fino ad ora, secondo quanto riportato dalla Cnn, a causa del forte imbarazzo dell’Fbi e del danno di immagine causato dal “tradimento” della Greene. Dopo sole poche settimane dal loro matrimonio lei si sarebbe pentita, tornando negli Usa e raccontando tutto alle autorità. Grazie alla scelta di collaborare, il giudice le avrebbe così comminato una pena ridotta, di soli due anni. Gli atti del tribunale sono stati secretati, così i dettagli della sua collaborazione rimangono avvolti nel mistero, mentre sorgono le polemiche per il trattamento “di favore” avuto dal tribunale, visto che negli Usa anche per il solo tentativo di partire per la Siria e arruolarsi nell’Isis sono state inflitte condanne ben più gravi.

Se già la storia di per sé appare molto strana, senza dubbio uno degli aspetti che salta subito all’attenzione è il profilo non consueto del terrorista islamico sposato dall’ex traduttrice dell’Fbi. Denis Cupert, cittadino tedesco, in Germania era conosciuto con il nome da rapper Deso Dogg, in Siria il nome di battaglia era invece Abu Talha al-Almani. Nei suoi testi aveva lodato Osama Bin Laden, mentre in un video di propaganda del Califfato aveva minacciato con il gesto del taglio della gola il presidente Barack Obama, mentre nella mano teneva una testa mozzata. Sulle braccia aveva tatuato “Str8” e “Thug”, come un qualunque rapper americano. Aveva collezionato una serie di arresti e denunce, aveva un fisico allenato e praticava le arti marziali. Era abbastanza conosciuto pur non avendo raggiunto una fama internazionale, nel 2006 aveva parto un concerto del famoso rapper americano Dmx. La conversione all’Islam sarebbe avvenuta nel 2010, dopo essere sopravvissuto per miracolo ad un incidente stradale. Da allora al rap ha iniziato a preferire le canzoni devozionali islamiche chiamate nasheed. Nel 2011 salì nuovamente agli onori delle cronache per aver pubblicato un video falso che mostrava i soldati americani intenti a violentare una donna musulmana, opera di propaganda che indusse, a detta del New York Times, un uomo a condurre un attacco terroristico all’aeroporto di Francoforte nel 2012, anno in cui Cuspert è fuggito dalla Germania per raggiungere la Siria per la prima volta, dopo un passaggio in Egitto e Libia.

L’attività di Cuspert com reclutatore online di aspiranti jihadisti aveva fatto accendere i riflettori su di lui, e così era nata una indagine coordinata tra Usa e Germania che lo riguardava. Indagine alla quale, dal gennaio del 2014, partecipava anche la Greene. Come ravvisato da un esperto di sicurezza nazionale alla Cnn, l’ingresso di una donna, americana e dipendente dell’Fbi in Siria per incontrare un noto leader dell’Isis (come nel frattempo Cuspert era diventato), necessita per forza di cose di un “coordinamento”. L’Fbi dal canto suo respinge ogni insinuazione e continua a parlare dell’ex dipendente come “di una persona che ha violato la nostra fiducia e minacciato la sicurezza della nostra nazione”. Gli avvocati della Greene la descrivono come una persona “ingenua” e “piena di rimorso per quello che ha fatto”. Certo i dubbi che in realtà il matrimonio in Siria facesse parte della sua “missione” restano, anche alla luce dei soli due anni scontati a fronte degli oltre 13 che abitualmente devono scontare gli aspiranti terroristi. Per gli amanti della dietrologia c’è poi da “sbizzarrirsi” con il profilo molto strano dell’ex rapper che si converte dopo un incidente e decide di fare il terrorista/reclutatore per il Califfato. L’ex traduttrice dell’ex Fbi che nel frattempo ha trovato lavoro in un albergo, raggiunta dalla Cnn preferisce non rilasciare dichiarazioni “se parlassi con voi io e la mia famiglia saremmo in pericolo”.  (questo il link dell’inchiesta completa della Cnn).

a cura di Davide Romano

 

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