Roma, 17 apr – La Tunisia sta attraversando una grave crisi economica e questo è un problema anche per l’Italia, visto che esiste la concreta possibilità che centinaia di migliaia di clandestini possano arrivare nel nostro Paese. Una delle principali cause della crisi economica della nazione nordafricana va cercata nel fatto che importa la gran parte del cibo che consuma e se per qualche ragione il prezzo delle derrate alimentari aumenta, il governo deve subire un fenomeno su cui non ha controllo. In normali circostanze un Paese in questa situazione accetta di pagare queste derrate a prezzi più alti, ma la Tunisia ha un forte deficit e di conseguenza ha poche riserve di valuta pregiata.Tutti distratti, ma la
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Se la Tunisia aderisce ai Brics
Per risolvere questo problema l’Europa sta facendo pressione sul Fondo Monetario per fornire alla Tunisia un prestito da 1,9 miliardi di dollari, prestito che il presidente tunisino Kais Saied non intende accettare perché implicherebbe l’adozione di “misure lacrime e sangue”, tra cui il taglio degli stipendi dei dipendenti pubblici e quello dei sussidi per i beni alimentari di prima necessità. La strada alternativa, potrebbe essere secondo il governo di Tunisi l’adesione al BRICS, il blocco che comprende Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica e che può offrire alla Tunisia importanti benefici economici. In passato i Paesi BRICS avevano discusso la creazione di una banca che potesse diventare un’alternativa al Fondo Monetario e non è da escludere che la Tunisia punti a ricevere qualche prestito da Russia e Cina. Non a caso nel 2018 la nazione nordafricana ha aderito alla Belt and Road Initiative di Pechino e adesso punta a fare un passo ulteriore. Il rischio è di ritrovarsi una Tunisia economicamente più lontana dall’Europa, con contraccolpi rilevanti per l’Italia in termini soprattutto energetici.
Giuseppe De Santis
3 comments
[…] في وقت سابق عن رغبتها في الانضمام إليها. كما لفت موقع «ilprimatonazionale » إلى أن روسيا والصين مستعدتان لإقراض الدولة التونسية، […]
beh,non vedo quali siano i problemi se la tunisia aderisce al brics:
è un ulteriore passo avanti sulla strada di un mondo multipolare che verrà comunque,a questo punto.
come dico ormai da anni,è ora che qui in europa ci rendiamo indipendenti dalle fonti energetiche fossili,e troviamo il modo di sfruttare fino all’osso quello che abbiamo,tra idro,sole,vento,mare,geotermico,nucleare di quarta generazione e infine fusione.
da non sottovalutare sopratutto l’efficienza energetica:
solo a casa mia e nel mio negozio ho ridotto di quasi il 50% i consumi elettrici,passando dall’illuminazione fluorescente (quindi GIA’ più efficiente della prima illuminazione a incandescenza)
a led di ultima generazione,
da macchinari monofase 220 a trifase,
e da riscaldamento a gas ad uno a pompa di calore.
un’altra OTTIMA cosa che andrebbe fatta,è ottimizzare i cicli produttivi incentivando al massimo il lavoro e gli spostamenti durante il giorno:
a che pro fare turni notturni,per sfruttare fino all’osso gli impianti ma strapagando e stressando gli operai che devono lavorare di sere e di notte?
meglio avere fabbriche piu grandi in modo di utilizzare la luce solare per l’illuminazione e utilizzare l’energia fotovoltaica al suo picco,anzichè aver necessità di elettricità di notte.