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La Wagner dietro il boom di sbarchi? Analizziamo le parole di Crosetto

by Eugenio Palazzini
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wagner crosetto

Roma, 14 mar – Stanno facendo discutere le dichiarazioni del ministro della Difesa, Guido Crosetto, sul presunto ruolo dei mercenari russi della Wagner nell’aumento degli sbarchi in Italia. Cosa c’è dietro? C’è del vero in quanto affermato dal ministro oppure ha ragione il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, nel dire che quella di Crosetto non è altro che “una dichiarazione che ha il solo scopo di distrarre l’opinione pubblica dalle drammatiche responsabilità del governo Meloni”? Per comprenderlo bene, partiamo intanto dalle parole di Crosetto, rilanciate da Tajani e dal premier Meloni.

Aumento degli sbarchi: le parole di Crosetto sulla Wagner e la replica

“Mi sembra che l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida” che la Wagner “sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni Paesi africani“. Lo “scontro globale che il conflitto ucraino ha aperto”, ha detto ieri il ministro della Difesa, usa “l’immigrazione incontrollata” per “colpire i Paesi più esposti, in primis l’Italia”.

Rapidissima la risposta, via Telegram, del capo del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin: “Non abbiamo idea di cosa stia accadendo in merito alla crisi dei migranti, ma noi non ce ne occupiamo“, ha dichiarato in un audio. Per poi definire Crosetto “mudak i pizdabol”, espressione russa che sta per “coglione e cazzaro”.

Sempre nella giornata di ieri, la Wagner è stata evocata anche da Giorgia Meloni: “Forse sarebbe più facile mettere la testa sotto la sabbia, lasciare che siano dei mafiosi a decidere chi deve arrivare da noi, lasciare che arrivi da noi solo chi ha soldi per pagare quei mafiosi, lasciare che in Africa continuino a prendere piede i mercenari della Wagner e i fondamentalisti”, ha detto il primo ministro, durante la presentazione del libro su Papa Francesco, rilanciando di fatto le parole di Crosetto.

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha poi sottolineato “preoccupazione” sul fatto che “molti migranti arrivano da aree controllate dal gruppo Wagner”.

Cos’è il gruppo Wagner

Per inquadrare brevemente il gruppo Wagner, fino a pochi mesi si sarebbero potute parafrasare le prime due regole del Fight Club. Prima regola: non si parla del gruppo Wagner. Seconda regola: non dovete parlare mai del gruppo Wagner. Difatti il gruppo Wagner, ufficialmente, non esisteva. E tuttora non esistono siti ufficiali, sedi, registrazioni particolari. Non si conoscono i nomi dei suoi componenti, si sa soltanto che opera in tutti i contesti di guerra dove è coinvolta in un modo o nell’altro la Russia: Siria, Libia (Cirenaica), Mali, Sudan, Burkina Faso, Repubblica Centrafricana e ovviamente Ucraina.

Se in quest’ultimo caso le attività Wagner sono ben note e rivendicate dal gruppo stesso, negli altri le notizie al riguardo sono spesso confuse e talvolta ingigantite. Il gruppo è composto per lo più da ex poliziotti ed ex militari, sostenuti economicamente dal suddetto potente uomo d’affari Yevgeny Prigozhin, altrimenti noto come “lo chef di Putin” perché già attivo nel settore catering e molto vicino al presidente russo Vladimir Putin. Con quest’ultimo, peraltro, qualche attrito negli ultimi tempi c’è stato proprio nella gestione del conflitto ucraino. Sta di fatto che la Wagner opera almeno dal 2013 anche in diversi Paesi africani. E qui si innesta l’accusa di Crosetto.

La Wagner dietro i flussi migratori?

Diciamolo subito: non esistono prove certe di un ruolo effettivo della Wagner nei continui sbarchi di clandestini sulle coste italiane. E’ chiaro però che le parole di Crosetto, rilanciate sia da Tajani che dalla Meloni, si basano sui dossier dell’intelligence di casa nostra. I servizi segreti italiani sono convinti insomma che la Wagner svolga un mirato ruolo di destabilizzazione in determinate aree africane da cui provengono gli immigrati.

Senza alcun dubbio per i flussi è sempre rilevante la rotta libica, perché relativamente alla Libia sia dalla Tripolitania che dalla Cirenaica partono barconi carichi di clandestini. La Wagner è però presente soltanto in Cirenaica, dove contribuisce a tenere a galla il generale al potere Khalifa Haftar. Furono sempre loro a sostenere nel 2019 le forze armate di Haftar nell’assalto, poi fallito, a Tripoli.

Nell’Africa nera la Wagner è attiva soprattutto in Mali e Repubblica Centrafricana, nazioni traballanti da cui senz’altro fuggono persone dirette in Europa via barconi dei trafficanti di uomini. Non risultano però ruoli attivi dello stesso gruppo russo in Tunisia (altro Paese da cui si imbarcano i clandestini), in Costa d’Avorio, in Etiopia, in Nigeria e in molte altre zone africane da cui provengono buona parte degli immigrati irregolari. Difficile poi imputare alla Wagner un ruolo attivo nella “nuova” rotta turca, perché in quel caso è semmai Erdogan che apre o chiude i rubinetti. A titolo esemplificativo il peschereccio naufragato a Cutro proveniva dalle coste turche e le partenze sono in particolare dai porti di Izmir, Bodrum e Çanakkale.

E’ dunque senz’altro possibile che la Wagner sia dietro ad alcuni sommovimenti africani che inducono alla fuga molte persone, anche in un’ottica di guerra ibrida all’Europa. Non sembra però, al momento, avere un ruolo così determinante. Va detto comunque che non siamo a conoscenza di tutti i dettagli forniti dai servizi italiani, sempre ben informati, al governo Meloni. Altro discorso potrebbe aprirsi in futuro, stando almeno a quanto fatto trapelare dagli stessi 007 italiani, secondo cui in Libia sono presenti 685mila persone pronte ad attraversare il Mediterraneo per sbarcare sulle nostre coste. Per intuire un eventuale ruolo della Wagner sarebbe allora utile capire esattamente da quale area del continente nero sono giunte quelle persone e da dove potrebbero partire (Tripolitania o Cirenaica?), perché non esiste più un’unica nazione libica dalla caduta di Gheddafi e i russi sono attivi soltanto nella parte di Libia controllata da Haftar.

Eugenio Palazzini

 

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3 comments

Valter 14 Marzo 2023 - 1:22

Ottimo articolo, bene virgolettare e analizzare le parole del Ministro della Difesa, esse tuttavia risultano, anche a me sembrano a tratti incongruenti; se proprio vogliamo dare il giusto significato alle parole quando quest’ultimo usa la frase “l’immigrazione incontrallata” si percepisce un sostanziale errore d’interpretazione del fenomeno e, si può desumere, del suo approccio quantomeno sul piano concettuale.
Infatti essendo uno dei ministri interessati al CONTROLLO dell’IMMIGRAZIONE il fatto che lui la indichi “incontrollata” è piuttosto singolare, il ministro non la sta controllando? non sa che deve controllarla? chiede a noi cittadini di controllarla? sarcasmo a parte il problema è serio, di lunga durata e strategico, l’attuale governo e in particolare FDI ha ottenuto la fiducia degli elettori proprio sulla base della soluzione del problema immigrazione irregolare e presenza di centinaia di migliaia di clandestini o male/ingiustamente regolarizzati.
Sarebbe opportuno usare parole e termini ben ponderati, ricordarsi dei propri impegni e delle promesse fatte ai cittadini, in campagna elettorale e negli anni precedenti all’opposizione, quando FDI ripeteva il suo impegno riferendosi addirittura all’attuazione del blocco navale.
Oggi possiamo comprendere le difficoltà che si possono incontrare da una prospettiva di governo, tuttavia sarebbe opportuno essere più attenti e professionali sia nelle parole che nei fatti.
Il riferimento a Wagner senza fatti circostanziati e fonti controllate è poco rispettoso e piuttosto infantile.
Complimenti per l’articolo a Eugenio Palazzini

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Maurizio 14 Marzo 2023 - 8:01

Le uscite di Crosetto e compagnia cantante sono semplicemente penose, dossier dei servizi o meno. Più che altro rammento le parole del Colonnello prima di esser tradito dal governo italiano:” senza di me sarete invasi” . E non credo che dietro la criminale azione contro il Rais ci fosse la Wagner e/ o Putin, mi ricordo tutt’ altre facce, bianche o nere, ma rigorosamente occidentali.

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Evar 15 Marzo 2023 - 8:39

Vedo che si cita schietto, non c’è più quella edulcorata frase “sciocco raro” di Medvedev a cui non credeva nessuno. Insultato due volte in pochi giorni e gli hanno messo pure una taglia. Povero Crosetto.

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