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Marine Le Pen chiama all’unità contro l’euro

by Giuseppe Maneggio
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Marine Le Pen invita i paesi europei a unire le loro forze contro l'euro.

Marine Le Pen invita i paesi europei a unire le loro forze contro l’euro.

Parigi, 25 nov – Raggiunta da un giornalista del Messaggero nella città alsaziana di Strasburgo, sede permanente del Parlamento europeo e del Consiglio d’Europa, Marine Le Pen a ruota libera si è lasciata andare in un’analisi a tutto tondo che ha compreso l’Italia e il ruolo della moneta unica, ma ha anche svelato le fitte trame di contatti e alleanze che la leader del Front National sta intessendo con gli altri rappresentanti politici euroscettici.

L’olandese Geert Walders del Partito delle libertà è stato il primo con il quale la Le Pen è riuscita a trovare un accordo. “Sono andata a trovare Walders per unire le forze che contestano Schengen e l’euro e che credono nel patriottismo economico. Ora aspettiamo con impazienza le novità dall’Italia: quali movimenti capitalizzeranno l’antieuropeismo che cresce anche da voi?” Marine è andata oltre affermando che la nascita del Nuovo centro destra di Alfano e il ritorno di Forza Italia non rappresentano alcunchè di interessante giacchè gli stessi partiti: “Fanno parte di governi che vogliono la schiavitù dei loro cittadini” e per questa ragione sono del tutto da screditare. La Le Pen ha rincarato la dose sul Nuovo centro destra di Alfano: “Lo giudicherò per i fatti, non per le parole. Certo se si mette con Gianfranco Fini…Non mi pare che Fini abbia dato un grande apporto all’Italia“.

A proposito della Lega Nord la leader del più forte partito d’opposizione francese ha detto: “Voglio capire cosa faranno. Non si sa bene che strada vogliano prendere, in passato sull’Europa hanno avuto una linea ambigua”. Mentre viene chiarita una volta per tutte quella voce di corridoio che dava per certo l’incontro tra un esponente del Front National e Beppe Grillo: “No. Non è vero. Il problema di Grillo è che il suo partito si è ridotto alla pura protesta. E non lo dico perché non vuole avere rapporti con noi”. E a chi pensa, sognando ad occhi aperti, che Marina Berlusconi possa essere la sua alter ego italiana risponde: “Non credo proprio che le due situazioni siano comparabili. Prima di diventare la presidente del Fronte io sono stata per dieci anni una dirigente del partito. Non è il caso della figlia di Berlusconi. No, non vedo la similitudine dei percorsi”.

Cambiando latitudine e spostandoci in Grecia, Marine Le Pen non lesina parole di vicinanza politica con Alba Dorata che viceversa definisce senza mezzi termini: “un partito neonazista che non ha niente a che vedere col Front National; noi non andiamo contro le regole della democrazia. In Grecia hanno lasciato mano libera ad Alba Dorata per esercitare un po’ di pressione sull’Europa. Tipo: vedete cosa succede se non ci date una mano?” Certo, Marine in questo caso fa finta di ignorare che anche in Francia i media stanno battendo molto sul Front National e sui sondaggi che lo accreditano di essere il primo partito.

Cambiando argomento e intervistata su tematiche prettamente economiche la Le Pen si è lanciata in proposte audaci. Per risolvere il problema della disoccupazione giovanile ha affermato che bisognerebbe agire contro l’euro: “Se si svaluta del 20-30 per cento il lavoro ritorna perché l’Europa torna competitiva. Per restituirle competitività ci sono due strade: o si agisce sulla moneta o si tagliano ancora di più i salari. Vogliamo portarli a duecento euro al mese? C’è qualcuno che pensa di farcela?”

Il giornalista del Messaggero stuzzica poi Marine Le Pen chiedendole se la sua Francia resterà un partner privilegiato della Germania o se, come asserisce Romano Prodi, punterà ad un accordo con i paesi dell’area mediterranea. “Io non ce l’ho con la Germania: difende i suoi interessi. Dovremmo farlo tutti. Conosce la storiella che circola tra Strasburgo e Bruxelles, no? Se un trattato europeo va contro la Costituzione francese, si cambia la Costituzione francese. Se va contro la Costituzione tedesca, si butta via il trattato” così Marine Le Pen che ha poi proseguito affermando di non credere ad un’alternativa che unisca Spagna, Italia, Francia, Portogallo e Grecia: “Semplicemente perché non credo più all’unione europea. Credo a un’Europa di nazioni sovrane che vada, come diceva DeGaulle, da Brest a Vladivostok. Avremmo tutto l’interesse a tirare anche la Russia dentro l’Unione europea. Ci garantirebbe sul fronte dell’energia e anche su quello della cultura”.

E a proposito di Vladimir Putin, incalzata dal giornalista che opponeva le consuete critiche in merito ai diritti umani negati in Russia, la Le Pen si è così espressa: “Siamo pragmatici: hanno avuto il comunismo. E poi, cos’è questa indignazione a geometria variabile? Col Qatar e con l’Arabia saudita facciamo affari senza indignarci troppo, mi pare. E a democrazia e diritti umani non stanno messi meglio della Russia”.

Tornata a riflettere sulla Francia e in particolar modo sul suo elettorato, Marine ha poi concluso confermando che il Front National fatica ad aprirsi varchi tra i giovani e i laureati, trovando viceversa ampi consensi tra le classi più deboli e gli anziani. “È vero. Non aumentiamo consensi tra i laureati, nella classe media creativa. Il perché è semplice: sono quelli che credono ancora di poter guadagnare dalla mondializzazione. È come sul Titanic, ricorda? Finché l’acqua sommerge le cabine di terza classe quelli della prima ballano. Prima o poi anche loro capiranno che stanno per annegare”.

Giuseppe Maneggio

 

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