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Meloni, bene l’elogio ai patrioti spagnoli: ma abbiamo bisogno di quelli italiani

by La Redazione
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Roma, 14 lug – Giorgia Meloni ha sempre definito il suo partito come un movimento di patrioti. Da presidente del Consiglio, questa proclamazione per ora ha calzato molto poco. In praticamente tutti gli ambiti: dall’Ue, all’Ucraina, fino a giungere al disastro dell’immigrazione clandestina. Ora il premier si prodiga in un’esaltazione di altri patrioti, quelli spagnoli di Vox. Un atto indubbiamente positivo perché, se non altro, mostra l’interesse del presidente del Consiglio a legami con realtà profondamente identitarie (atteggiamento che Meloni continua a tenere per Viktor Orban), ma anche lontane dalla nostra, di realtà.

Meloni, l’elogio ai patrioti di Vox

Come riporta Il Secolo d’Italia, Meloni si è collegata con la città di Valencia, parlando a una manifestazione del leader spagnolo di Vox, Santiago Abascal. Questo perché in Spagna le elezioni generali sono dietro l’angolo, previste per il 23 luglio. Il premier ha parlato così: “Buonasera patrioti, buonasera Santi. Grazie a voi. Sono molto contenta di contribuire con il mio messaggio alla campagna elettorale e ribadire il grande legame che unisce FdI e Vox. Mi auguro che Vox abbia un ruolo importante nel prossimo governo. È arrivato il tempo dei patrioti, in Italia, Finlandia, Svezia, Polonia, e Repubblica Ceca, abbiamo dimostrato che noi patrioti possiamo governare e contribuire all’aumento della prosperità della gente. La vostra vittoria può dare impulso a tutta l’Europa”.

Legare con le identità altrui è una bella cosa, ma dobbiamo salvare la nostra

Che Meloni mantenga buoni rapporti con i patrioti spagnoli, lo ribadiamo, è positivo. Significa almeno mantenere un minimo collante a livello continentale su una certa idea di preservazione delle comunità nazionali completamente osteggiata sia da Bruxelles che dallo strapotere dem in Occidente. Poi però bisogna pensare a casa nostra, non a quella altrui. E casa nostra, al momento, di “dispiegamento patriottico” ha molto poco. Per non dire nulla. L’esecutivo guidato da FdI è finora una leggerissima variante di quello condotto dal sempre santificato Mario Draghi. E se si vuole dare una reale svolta bisogna pensare a comportarsi in maniera differente, se non in toto almeno nel poco che si potrebbe fare. Per ora, non c’è niente di tutto ciò, e su questo c’è ben poco da discutere.

Alberto Celletti

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2 comments

Primula Nera 14 Luglio 2023 - 10:45

Previsti dai decreti flussi regolari circa 452mila migranti per i prossimi 3 anni ; il tutto in un contesto dove gli irregolari dal Mediterraneo sono più che raddoppiati rispetto allo scorso anno. Se sono questi i “patrioti”,ridateci Draghi e Lamorgese…

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Germano 15 Luglio 2023 - 8:54

Complimenti Giorgia ! Non sapevo che parlavi così perfetto lo spagnolo, parli meglio della Raffaela Carrà che già parlava benissimo, però cara mia che ti ho dato il voto inutilmente, le belle cose non basta dirgli, volevamo i fatti, invece ti sei piegata alla mafia sionista che comanda (ancora) parte del occidente e così finirai fra poco fuori e noi con un governo “tecnico” , il Drago si ha fatto sentire pre-annunciando il suo ruolo. Va Giorgia chi tradisce mai finisce bene.

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