Mosca, 21 ott – Christophe de Margerie e altri tre membri dell’equipaggio, tutti francesi, sono morti in un incidente aereo presso lo scalo di Vnukovo, a pochi chilometri da Mosca. Lo riferiscono i media russi citando fonti di polizia e aeroportuali; il piccolo jet trimotore, un Falcon-50, si sarebbe schiantato contro uno spazzaneve durante il decollo, iniziato in condizioni di scarsa visibilità a causa della nebbia. Anche se il comitato investigativo russo ha comunicato che “il conducente del mezzo spazzaneve si trovava in stato di ebbrezza”, la dinamica dell’incidente rimane ancora da chiarire.
De Margerie, a 63 anni, era a capo di una delle più grandi imprese petrolifere del mondo, impegnata con quasi 100’000 dipendenti in 130 paesi. Suo il merito di aver recentemente portato la compagnia francese a competere su nuovi e delicati scenari: Iraq, Iran e Myanmar. Forte di un business di ampissime dimensioni, dall’intera filiera del gas e del petrolio fino alle energie rinnovabili (solare, biomasse), de Margerie si trovava a Mosca in visita ufficiale, dove aveva partecipato anche a una riunione con il presidente Medvedev.
A poche ore dall’incidente anche Gazprom si è unita al messaggio del portavoce di Vladimir Putin: “conosceva da tempo de Margerie, con cui aveva uno stretto rapporto di lavoro. Il presidente apprezzava le sue doti nel business, il suo impegno costante per lo sviluppo non solo delle relazioni russo-francesi, ma anche di una collaborazione reciprocamente vantaggiosa su più livelli”.
Armando Haller