Roma, 1 nov – Namibia e idrogeno sarà il binomio del futuro per Windhoek? La Namibia produce elettricità prevalentemente da centrali idroelettriche. Queste non sono però sufficienti per coprire il suo fabbisogno di energia, dato che il 40% di essa viene importata dal Sudafrica. Una situazione che, tuttavia, è insostenibile non solo a causa dei costi che impattano enormemente sulla bilancia commerciale, ma anche per il fatto che il Sudafrica ha molte centrali a carbone che, oltre ad inquinare, sono gestite in modo inefficiente causando frequenti black out. Da qui gli svariati tentativi che l’esecutivo sta conducendo per tentare di aumentare la produzione di energia elettrica. Così da divenire, per quanto possibile, autosufficiente.
In Namibia idrogeno “verde” dalle rinnovabili
Come molte altre nazioni del continente nero, anche la Namibia punta a coprire questo fabbisogno usando fonti rinnovabili come il solare e l’eolico. Con una differenza sostanziale: l’elettricità prodotta non sarà solo introdotta nella rete elettrica, ma anche usata per produrre idrogeno verde.
Per raggiugere questo obiettivo il governo ha firmato un accordo con la Germania, la quale ha offerto 40 milioni di euro in cambio di forniture di idrogeno a prezzi bassi. Le esportazioni dovrebbero iniziare nel 2025. La Namibia ha sull’idrogeno grosse potenzialità, perchè è irradiata dal sole per 10 ore al giorno per 300 giorni l’anno. Il fatto di essere bagnata dal mare le permette inoltre di disporre di risorse idriche a sufficienza per produrre questo gas.
La produzione di idrogeno è importante non solo per poter produrre elettricità quando non splende il sole, ma anche perchè potrà essere usato in futuro per la produzione di acciaio e come carburante per gli aerei, anche se in questo caso la ricerca avrà molto da fare. Il costo dell’idrogeno che verrà prodotto in Namibia è stimato tra gli 1.5 e i 2 euro al kg, rendendolo competitivo con altri combustibili fossili.
Giuseppe De Santis
1 commento
L’idrogeno non è verde.
È un gas involorey.