Roma, 23 set – “Tensioni razziali”, le chiamano. Ma è curioso che il tema sia questo, quando è un nero a uccidere un altro nero. E’ quel che è successo a Charlotte, in North Carolina, dove un agente (nero) ha ucciso un afroamericano con un colpo di pistola Ne sono nate delle proteste che vanno avanti ormai da giorni. L’uomo ucciso è stato identificato come Keith Lamont Scott. L’agente coinvolto nella sparatoria, Brentley Vinson, è stato messo in congedo retribuito. Secondo la dinamica ricostruita dalle tv locali, gli agenti stavano cercando una persona colpita da un mandato d’arresto. Gli agenti hanno visto Scott, che non era il ricercato, in un’auto parcheggiata fuori dall’edificio. Ne è seguita una lite e Vinson si sarebbe sentito minacciato da Scott, tanto da aprire il fuoco, uccidendo l’uomo.
I familiari della vittima, tuttavia, sostengono che avesse in mano un libro e non un’arma nel momento in cui è stato abbattuto. La polizia ha tuttavia ammesso che il video sull’uccisione di Scott non mostra in maniera chiara se la vittima prima di essere colpita da un agente ha puntato o meno una pistola verso i poliziotti. Le proteste, comunque vanno avanti. E fanno registrare una nuova morte, stavolta di un manifestante ferito negli scontri. L’uomo era stato ricoverato in gravi condizioni per le ferite riportate da colpi di arma da fuoco. Le autorità avevano però segnalato che l’uomo era stato colpito da proiettili sparati da civili e non da agenti. Centinaia di manifestanti si sono scontrati in centro con la polizia, rompendo finestre e lanciando oggetti contro le forze dell’ordine, che hanno risposto con i lacrimogeni.
A Charlotte il sindaco Jennifer Roberts, ha indetto il coprifuoco a partire dalla mezzanotte fino alle sei del mattino, nella città percorsa dalle proteste per la terza notte consecutiva. Il sindaco prevede che il coprifuoco possa rimanere in vigore per alcuni giorni, fino a quando le autorità non stabiliranno che non è più necessario. In un tweet l’autorità municipale precisa inoltre che il coprifuoco riguarda l’intera città.
Roberto Derta