Roma, 26 giu – Contrordine compagni, non è finita a tarallucci e vodka. L’indagine sul procedimento penale contro Yevgeny Prigozhin, leader della Wagner, non è stata archiviata. Come riportato dall’agenzia russa Tass, il fondatore del gruppo paramilitare è accusato dalle autorità russe di aver organizzato un ammutinamento armato. “Il procedimento penale contro Prigozhin non è stato chiuso. Le indagini continuano”, fa sapere alla Tass l’ufficio del procuratore generale russo. Il capo della Wagner, ufficialmente accolto in Bielorussia dopo un accordo mediato con Lukashenko, continua ad essere indagato dal Servizio di sicurezza federale russo (Fsb).
Prigozhin indagato per ammutinamento armato, rischia 20 anni di carcere
L’Fsb ha aperto un procedimento penale contro Prigozhin ai sensi dell’articolo 279 del codice penale russo per aver organizzato un ammutinamento armato. Il caso è stato avviato dopo che attraverso il suo canale Telegram, il fondatore e leader della Wagner ha pubblicato dichiarazioni secondo cui le sue unità sarebbero state attaccate da truppe regolari russe e ha fatto appello ai suoi sostenitori affinché si schierassero contro i massimi leader militari della Federazione. Stando alla legge russa menzionata, Prigozhin rischia dai 12 ai 20 anni di carcere.
Il destino della Wagner
Ma quale sarà, a questo punto, il destino della Wagner? Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha ribadito che i combattenti del gruppo fondato da Prigozhin non verranno perseguiti perché il governo russo ha “sempre rispettato le loro azioni eroiche” in prima linea in Ucraina. E’ dunque probabile che buona parte di loro vengano reclutati e integrati, come da programma contestato appunto da Prigozhin, nella fila dell’esercito regolare russo.
Eugenio Palazzini
1 commento
Continuo a pensare che si tratti di una strategia per allettare l’Occidente. Niente è come sembra.