Roma, 30 mar – Atro che spiragli di tregua, il Cremlino ridimensiona le attese su un accordo tra Ucraina e Russia: il portavoce Dmitry Peskov chiarisce che Mosca non ha notato “nulla di promettente” o che “assomigliasse a una svolta” nei colloqui di Istanbul. Peskov anzi in un incontro con la stampa sottolinea che servirà un lungo periodo di lavoro per strappare qualsiasi intesa.
Per Mosca la tregua è lontana: “Dai colloqui di Istanbul nulla di promettente”
Ieri ai negoziati mediati dalla Turchia la delegazione ucraina si è detta disposta alla neutralità, rinunciando all’ingresso in alleanze militari (Nato inclusa) in cambio di appropriate garanzie di sicurezza. Mentre la Russia accetterebbe un’adesione all’Unione europea, seppure non immediata. Ma il negoziato “apparecchiato” dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva comunque mancato il suo obiettivo principale. Ossia la richiesta di un cessate il fuoco fissata da Kiev come suo primo obiettivo. Né si sono registrate particolari aperture sui territori rivendicati da Mosca, ossia Donbass e Crimea. A tal proposito, Peskov oggi ribadisce che “lo status della Crimea non si discute”, perché “la Crimea fa parte del territorio russo”.
Lavrov: “Occidente vuole creare un secondo Afghanistan”
Gli sforzi diplomatici proseguono, con nuovi colloqui diretti fra il Cremlino e i leader occidentali. Oggi sarà la (prima) volta di una telefonata fra lo stesso Putin e il premier italiano Mario Draghi. Intanto però il ministro degli Esteri Sergei Lavrov durante un incontro con il suo omologo pakistano Shah Mahmoud Qureshi ha definito l’attuale situazione in Ucraina un tentativo dell’Occidente di creare un secondo Afghanistan. “Coloro che hanno cercato di fare dell’Afghanistan il centro della politica mondiale stanno ora cercando di sostituire l’Afghanistan con l’Ucraina. E sappiamo tutti di cosa si tratta”, è l’attacco di Lavrov.
L’incontro dei ministri degli Esteri della Federazione Russa e del Pakistan si è svolto in Cina nel corso della terza conferenza dei ministri degli Esteri dei Paesi limitrofi all’Afghanistan. Al centro dell’incontro il gasdotto Pakistan Stream, come riporta l’agenzia russa Tass.
Adolfo Spezzaferro