Roma, 10 nov – “Dato che siamo qui nelle Isole di Smeraldo, lasciatemi citare il bardo, William Shakespeare: ‘Quanto poveri sono coloro che non hanno pazienza! Quale ferita è mai guarita se non per gradi?’”. Così Barack Obama, in Scozia, ha provato a stupire tutti con citazioni e riferimenti apparentemente forbiti. Come non apprezzare d’altronde l’Otello di Shakespeare, tirato fuori durante la Cop26 a Glasgow. Peccato per la clamorosa gaffe, che a ben vedere ne contiene altre, in un turbinio matrioscale racchiuso in pochissime parole.
Obama va in Scozia, ma pensa sia l’Irlanda: quattro gaffe in una
Primo abbaglio, piuttosto lampante: la Scozia non è di per sé un’isola, è semmai il Paese più a nord facente parte di un’isola, la Gran Bretagna.
Secondo abbaglio (racchiuso nel primo): le Isole di Smeraldo non esistono, esiste semmai l’isola di Smeraldo, altrimenti nota come Isola verde.
Terzo abbaglio (racchiuso nel secondo): l’isola di Smeraldo (The Emerald Isle, in inglese) è l’Irlanda, celebre per le splendide distese di prati e valli verdi.
Quarto abbaglio: Shakespeare era inglese, non scozzese dunque (men che meno irlandese). Forse l’ex presidente Usa avrebbe voluto evocare Robert Burns, il “bardo” nazionale di Scozia, celebre appunto per i suoi versi in lingua scots. Ormai però aveva confezionato la citazione shakespeariana, per far vibrare le corde dei suoi fan semicolti.
Altro che Di Maio
Altro che sparate del bistrattato Luigi Di Maio, altro che becerume trumpiano: cercasi carta geografica da regalare a Barack Obama. Di quelle storiche, possibilmente d’epoca elisabettiana. Bando a Google Maps, strumento agile eppur svilente il romanticismo che si confà a un premio Nobel per la pace. Aprirla, una bella carta geografica, sarebbe un primo passo di danza per evitare inciampi imbarazzanti. Non possiamo certo assistere di nuovo alle gaffe dell’immacolato “bardo” della stampa global globalista.
Eugenio Palazzini