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Ossezia del Sud e Abcasia, due popoli in lotta per il riconoscimento dell’indipendenza

by Lorenzo Berti
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Roma, 23 ago – Ossezia del Sud e Abcasia sono due piccole repubbliche a riconoscimento limitato, ossia due nazioni de facto indipendenti e sovrane ma riconosciute a livello internazionale solo da alcuni Stati. De iure per la comunità internazionale sono infatti territori appartenenti alla Georgia.

Il periodo sovietico e le guerre per l’indipendenza dalla Georgia

Entrambi questi popoli caucasici hanno una storia molto antica. Gli osseti discendono dall’antico popolo indoeuropeo degli Alani, divenuto nel suo massimo periodo di sviluppo il punto di riferimento nella via terreste della seta. Gli abcasi discendono dagli abitanti delle coste orientali del Mar Nero chiamati Abasgoi dai romani, sotto il cui dominio vissero per oltre 400 anni. Durante tutto il periodo dell’Unione Sovietica entrambi i popoli erano parte della Repubblica Socialista Sovietica di Georgia, la quale, dopo un iniziale repressione da parte di Stalin, gli garantiva il mantenimento delle proprie lingue e tradizioni.

Nascono Ossezia del Sud e Abcasia

Con la dissoluzione dell’Urss e l’indipendenza della Georgia entrambi i popoli cominciarono la battaglia per la propria l’indipendenza. Gli osseti inizialmente rimasero divisi con una parte che viveva sotto la Georgia ed una parte che formava una repubblica all’interno della Federazione Russa. Mentre quest’ultima gli consentì il riconoscimento della propria lingua, la Georgia non voleva concedere nessuna autonomia e così nel 1991 gli osseti ivi residenti dichiararono unilateralmente la propria indipendenza. Dopo un anno di guerra nasce l’Ossezia del Sud, nazione inizialmente non riconosciuta da nessuno e la cui esistenza era garantita dalla presenza delle forze di pace russe. Anche l’Abcasia ottiene la sua indipendenza, nel 1993 al termine di una guerra cruenta con massacri e pulizie etnica da entrambi le parti.

Nel 2008 il fallito colpo di mano militare della Georgia

Questi due Stati sono quindi de facto sovrani, con un proprio parlamento, una propria costituzione ed un proprio esercito, sebbene molto legati al sostegno da parte della Federazione Russa. Nel 2004 le politiche fortemente anti-russe del presidente georgiano Mikheil Saakashvili, sostenuto dagli Stati Uniti, provocano un riaccendersi della tensione nelle due repubbliche separatiste. Nel 2006 in Ossezia del Sud si tiene un referendum dove il 98% dei votanti si esprime a favore dell’indipendenza dalla Georgia. Il risultato non viene però riconosciuto dalla comunità internazionale. Nell’agosto 2008 la Georgia avvia un’offensiva militare per riconquistare il controllo della regione.

L’improvviso blitz del presidente Saakashvili però fallisce a causa della reazione da parte delle forze di interposizione russe presenti nel territorio e del piccolo esercito osseto, che opponendo una prima resistenza alle truppe georgiane permettono l’arrivo delle forze armate di Mosca che in pochi giorni avanzano fino ad arrivare a 50 km da Tblisi, costringendo Saakashili ad interrompere l’offensiva e firmare un trattato di pace.

Riconoscimento ufficiale da parte della Russia ma non dalla Ue

In seguito a questi eventi, il 26 agosto del 2008 la Russia decide di riconoscere ufficialmente la sovranità di Ossezia del Sud ed Abcasia. L’Unione europea invece a tutt’oggi non riconosce la sovranità, nonostante si tratti di popoli che hanno sempre lottato vigorosamente per preservare la propria lingua e la propria identità. Appare lampante la differenza di comportamento rispetto ad altre situazioni internazionali come quella del Kosovo. Evidentemente il criterio di autodeterminazione dei popoli non vale allo stesso modo per tutti.

Lorenzo Berti

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2 comments

Giorgio 23 Agosto 2021 - 4:10

… comunque “la comunità internazionale” sono gli Stati Uniti ed i suoi satelliti tra cui noi; questa “comunità” è ovviamente un po’ di parte …

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fabio crociato 25 Agosto 2021 - 7:50

Ci sono analogie anche con storia recente e odierna della Transnistria. Con la Moldavia sempre più palesemente discriminatoria verso i russi locali e non, oltretutto in modo stupido ed ingiustificato perché non si rifanno nemmeno alle tradizioni di lotta e di sofferenza anti comuniste alla Codreanu ma solo ad opportunismo trilaterale con … Bruxelles, Usa! La chiesa locale ortodossa è in piena decadenza materialista e non può tener botta.

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