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Parigi, rappresentazione di Eschilo sospesa: “La tragedia greca è razzista”

by Ilaria Paoletti
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Parigi, 27 mar – La messa in scena de Le supplici, l’opera teatrale del tragediografo greco Eschilo, è stata cancellata all’Università La Sorbona di Parigi in seguito ad una protesta di un gruppo di studenti che accusa l’opera di razzismo.

Lo spettacolo accusato di “propaganda coloniale”

Lo spettacolo doveva andare in scena lunedì 25 marzo alla celebre università. Ma, purtroppo, non è stato così. La piéce si è ritrovata al centro delle polemiche quando il Consiglio rappresentativo delle associazioni nere in Francia (Cran) ha accusato la rappresentazione di “propaganda coloniale”. E la ragione sta nel fatto che alcuni personaggi vestono delle maschere bianche mentre altri le indossano nere: prassi consolidata nella messa in scena di tale opera che, come fa giustamente notare un comunicato della stessa università, non fa altro che seguire la tradizione teatrale greca così come ci è stata tramandata. Ma a causa delle contestazioni degli studenti facenti parte di queste associazioni antirazziste, gli attori hanno lasciato il palco perché impossibilitati a proseguire la recita.

La risposta de La Sorbona

“La recita è parte integrante del festival teatrale The Dionysies che si svolge ogni anno” spiega in una nota il servizio culturale Figaro della Sorbona. “L’anno scorso, era stata recitata da attori che erano effettivamente neri e vi erano stati “alcuni commenti” negativi, secondo l’università. Quindi, in questa edizione, gli attori avevano  hanno specificato che avrebbero recitato  con maschere bianche e nere, secondo le tradizioni del teatro greco antico. Ma anche questa soluzione non ha “convinto” i detrattori. Che, per l’appunto, hanno protestato così veementemente che la compagnia è stata costretta ad annullare la rappresentazione di Eschilo. “Accusare di razzismo o di “colonialismo” questa opera è segno di un’incomprensione totale. La libertà, la diversità e la creatività, come la disciplina e l’apertura sono i valori fondanti della nostra università” si legge ancora nella nota della Sorbona.

Il regista replica su Facebook

Sull’argomento è intervenuto anche il regista e celebre ellenista Philippe Brunet, evidenziando la contraddittorietà delle accuse che sono state mosse dalle associazioni antirazziste alla sua realizzazione: “Nell’ultima rappresentazione dell’Antigone ho fatto recitare i ruoli da uomini a delle donne” scrive sul suo profilo Facebook. “Recito Omero ma non sono cieco come lui; ho fatto recitare i ruoli dei persiani a dei ragazzi nigeriani a Niamey; la mia ultima regina persiana era nera di pelle e portava una maschera bianca”.
Ma credere di combattere con l’accondiscendenza la furia iconoclasta e isterica dei nuovi guerrieri del politicamente corretto è una chimera e questo episodio ne è la dimostrazione; non importa se si tratta di una tragedia greca e se la sua rappresentazione è fedele alla cultura a cui appartiene: in quanto occidentale ed europea, verrà criminalizzata solo per il fatto di esistere.

Ilaria Paoletti

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