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Per Di Maio stipendio Ue da capogiro: 336mila euro. Ecco di cosa si occuperà e chi poteva esserci al suo posto

by Eugenio Palazzini
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Roma, 26 apr – Quanto guadagnerà Luigi Di Maio da inviato speciale Ue nel Golfo Persico? Una cifra da capogiro: oltre 330mila, per l’esattezza 336mila euro. Come è possibile che arrivi a intascarsi così tanto? Presto detto: l’ex capo politico del M5S percepirà uno stipendio mensile fino a 16.084 euro per 21 mesi, ovvero dal primo giugno 2023 a febbraio 2025, godendo dello status di diplomatico, con tanto di apposito passaporto e relativa immunità.

A ricostruire la remunerazione precisa garantita a Di Maio è il presidente del gruppo parlamentare europeo Identità e Democrazia, nonché eurodeputato della Lega, Marco Zanni, che ha presentato un’interrogazione alla Commissione Ue. “Si desume che la retribuzione per tale ruolo potrebbe corrispondere a quella di un AD14-15”. dice Zanni. “Consultando il tabellario Ue tale posizione, risulta essere retribuita con minimo 13.000 euro al mese, e con la possibilità di salire oltre i 16.000”, spiega l’eurodeputato leghista.
L’interrogazione di Zanni fa riferimento all’incarico di un altro inviato speciale Ue, quello per il Sahel. La categoria AD14-15 prevede un compenso di 16.084 euro per i funzionari single senza figli a carico che percepiscono la cosiddetta “indennità di espatriato”. Di Maio avrà inoltre uno staff a sua disposizione.

Di Maio, stipendio d’oro: 336mila euro. Previa ratifica (quasi scontata)

Di Maio, va detto per correttezza, non è ancora ufficialmente inviato speciale dell’Unione europea. La ratifica ufficiale non c’è ancora stata, con il primo step al riguardo previsto nella giornata di domani, quando gli ambasciatori del Comitato politico e di sicurezza europeo dovranno vagliarla. In questi casi però si tratta essenzialmente di un passaggio formale. E’ quindi del tutto improbabile che il suo nome venga bocciato last minute, dopo cioè l’indicazione dell’Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell, il quale ha scelto l’ex ministro degli Esteri italiano considerando “il più qualificato” per questo ruolo. Una scelta piuttosto incredibile e che ha subito scatenato un’inevitabile ridda di polemiche, ma tant’è.

Ieri Peter Stano, portavoce della Commissione europea, sulla nomina di Luigi DiMaio ha difatti puntualizzato: “Siamo molto fedeli alle procedure e alle buone maniere. Solitamente non commentiamo sulla corrispondenza inviata dall’Alto rappresentante” Josep Borrell “agli Stati membri. Quindi non posso confermare nulla, posso solo dire che procedura per selezionare e nominare una persona coma nuovo rappresentante speciale Ue presso il Golfo non si è ancora conclusa. Non possiamo commentare su una procedura interna e in corso quindi non contribuiamo alle speculazioni”. Procedura interna, non è detta l’ultima parola, ma a ben vedere difficilmente verrà messa in discussione la scelta di Borrell.

Di cosa si occuperà l’ex ministro italiano

L’incarico di inviato speciale Ue non è propriamente ininfluente. Di Maio, tra le altre cose, dovrà gestire gli approvvigionamenti di gas e petrolio dalla regione del Golfo Persico e i rapporti con l’Iran. Eppure “Luigi Di Maio durante il suo mandato come titolare della Farnesina ha creato in maniera ripetuta incidenti diplomatici con alcuni Paesi parte del Golfo Persico” fa presente Zanni. Tuttavia “Di Maio ha presentato la candidatura quando era ministro degli Esteri” in un governo precedente (quello guidato da Mario Draghi), di conseguenza “non è il candidato del governo”, ha fatto presente il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine del Consiglio Affari Esteri a Lussemburgo.

Il più qualificato?

Piuttosto impressionante è poi il fatto che Di Maio sia stato considerato da Borrell il candidato più qualificato. Se scorriamo la lista di nomi papabili per l’incarico in questione, troviamo infatti personalità del calibro di Markos Kyprianou, ex ministro degli Esteri di Cipro, specializzato in diritto internazionale a Cambridge e in diritto societario ad Harvard; lo slovacco Jan Kubis, ex inviato Onu in Libia ed ex rappresentante del segretario generale Onu in Afghanistan prima e in Libia poi; il greco Dimitris Avramopoulos, ex ministro ed ex commissario europeo.

Leggi anche: Perché Di Maio nel Golfo è un autogol clamoroso (e non fa ridere)

Eugenio Palazzini

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4 comments

Germano 26 Aprile 2023 - 12:02

Questo oltraggio fa capire che questi criminali del club mafioso di Bruxelles usano i soldi che tutti gli europei pagano in tasse per arricchirsi.
Questo ignorante che non sa parlare l’inglese ma non sa nemmeno usare il congiuntivo nella sua lingua, senza studi di geopolitica, relazioni internazionali o nulla e tanto meno di gestione delle forniture di gas in Paesi che non conosce manco la sua storia, è semplicemente quello giusto se per il corrotto Borrell più volte processato nel suo Paese per casi di corruzione insieme a tutti i ministri all’epoca del governo socialista del PSOE di Felipe Gonzalez.
Comunque. Non vedo da nessuna parte le notizie che scottano a Bruxelles in questo momento, su Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, che viaggia in tutto il mondo con i jet privati e che quest’anno ha aumentato il suo budget a 2.600.000 euro per pagare i suoi lussuosi viaggi per incontrare gli Zelensky e altri criminali in tutto il mondo.

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leonardofaccoirrisore 28 Aprile 2023 - 12:31

ER BIBBITARO: EINE KARRIERE !!!

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Lappola 1 Maggio 2023 - 12:17

In compenso però avremo il prezzo della benzina bloccato a 2 euro ma cambierà solo la misura; MEZZO LITRO.

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Domenico 2 Maggio 2023 - 5:44

Personaggio più inviso ed incapace, questa nomina è veramente sintomatica del totale disperezzo e perfino spirito di perfida punizione per i cittadini europei ed italiani in particolare.L’ubnica notas positiva, che a forza di passare la misura (e questa volta credo sia veramente colossale) , possa servire per arrivare un giorno al risveglio e a dire basta.

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