Varsavia, 27 ott – Il partito euroscettico di Jaroslaw Kaczynski, “Diritto e Giustizia” (PiS), ha vinto le recenti elezioni in Polonia con il 39,1% dei voti ottenendo così la maggioranza assoluta.
Il leader del partito della destra polacca, fratello dell’ex presidente deceduto nell’incidente aereo di Smolensk nel 2010, ha impostato al campagna elettorale sulla volontà di ottenere maggiore sovranità nazionale in contrasto ai dettami di Bruxelles e della Germania arrivando a teorizzare una sorta di alleanza dei Paesi dell’Est Europa, dal Baltico sino al Mar Nero, in chiave sovranista.
A confermare questa visione è l’avvicinamento di PiS verso il partito Conservatore inglese ed il partito ceco ODS nel gruppo europeo di riformisti e conservatori a Bruxelles, che contesta ogni ulteriore integrazione nell’UE. Ad ulteriore riprova di questa volontà è stato il viaggio del Presidente polacco Duda, esponente del partito, a Tallin come prima visita ufficiale al posto di Berlino o Bruxelles, in occasione della sua elezione il 6 agosto scorso. Sebbene sembra che vi siano notevoli divergenze rispetto alla politica centralista e antisovranista dell’UE, il partito di Kaczynski sembra avere un atteggiamento ambiguo: oltre a supportare la partecipazione della Polonia nell’Unione Europea, PiS ha accettato le clausole del Trattato di Lisbona e ha proposto la nascita di un esercito europeo.
“Diritto e Giustizia”, oltre a promettere più investimenti nello stato sociale, l’abbassamento dell’età pensionabile e la tassazione delle banche estere, ritiene fondamentale un maggior peso della Nato in Polonia per fronteggiare la Russia.
Questa visione si è ben palesata durante la crisi ucraina, quando anche il partito di Governo è stato molto critico nei confronti di Mosca portando i rapporti diplomatici tra i due paesi ai minimi storici dal 1945 tanto da far rilasciare all’ambasciatore russo a Varsavia una dichiarazione in cui sosteneva che la Polonia era corresponsabile per la Seconda Guerra Mondiale.
Quello che ci interessa far notare è che il partito di Kaczynski resti, nonostante l’euroscetticismo, una forza tra le più filoatlantiste in Europa arrivando persino a sostenere l’ipotesi del governo precedente di una presenza permanente di truppe americane sul territorio polacco avendo il sicuro appoggio dei “vicini di casa” delle tre repubbliche baltiche. Possibilità che risulta inammissibile per Mosca che si vede già circondata dalle basi dello Scudo Antimissile nella Repubblica Ceca e in Romania e che già malsopporta la presenza a Szczecin, vicino al confine tedesco, di un centro di comando regionale Nato.
A tutti gli effetti la politica estera della Polonia non subirà variazioni e riteniamo che Diritto e Giustizia continuerà nella politica di riarmo recentemente presa dal governo uscente che prevedeva di aumentare, a partire dal 2016, gli stanziamenti alla difesa per circa 800 milioni di euro passando così dal 1,95% al 2% del Pil.
Del resto la Polonia degli ultimi 3 lustri ha dimostrato un sempre più crescente impegno militare internazionale che ha visto, oltre alla cooperazione in teatri quali l’Afghanistan e l’Iraq, la partecipazione a numerose esercitazioni Nato in Europa, da ultimo quella che sta attualmente avendo luogo in Polonia che prevede il dispiegamento di circa 7 mila soldati e 700 carri armati con la finalità di rispondere ad una aggressione e condurre contrattacchi per testare le capacità interforze di reagire alle future minacce mondiali.
Riteniamo che la reazione russa non si farà attendere nei prossimi mesi qualora il nuovo governo, che sarà presieduto dal candidato di PiS, Beata Szydło, continuerà a mostrare sempre maggiore coinvolgimento con gli Stati Uniti e la loro nuova politica di espansione nell’Europa dell’est, così come già avvenuto nel recente passato. Il pericolo è che questo espansionismo americano nell’area giunga ad un punto di non ritorno tale da mettere la Russia con le spalle al muro, e la storia insegna, come per il Giappone nella Seconda Guerra Mondiale, quanto pericoloso possa essere un tale scenario.
Paolo Mauri
1 commento
Bravo Paolo Muri interessante retrospezione che porta a dubbi futuri da non sottovalutare , anche se mi permetto di aggiungere il triste ricordo di katyn alla inizio imputata ai Tedeschi per poi dimostrarsi storicamente responsabilita sovietica
La storia insegna gli strascichi della 1 guerra con Danzica per la seconda è via di seguito …..
Purtroppo i giusti collegamenti li può fare chi ha davvero studiato ovvero voluto studiare tra le righe oltre le poesie a memoria del dictat di turno