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“Razvitie”: un futurismo euroasiatico?

by La Redazione
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razvitieMosca, 22 giu – Razvitie in un russo significa “Sviluppo”. Razvitie – Sviluppo è appunto il nome di un piano di grandi investimenti strutturali che ha l’obiettivo di creare un corridoio euroasiatico: una rete di comunicazione via terra che vada dalla costa atlantica dell’Europa fino alla costa russa del Pacifico.

La rete è completa e include trasporti ferroviari e autostradali, pipeline per gas, petrolio, acqua, reti di comunicazioni.

Lungo questa rete di comunicazione è prevista anche la costruzione di insediamenti produttivi e di centri urbani.

Il quadro che si prospetta è affascinante: la “conquista della Siberia” è ancora un capitolo aperto. Realizzare opere umane in questo luogo ricchissimo di risorse è una impresa che con le tecnologie del XXI secolo può essere compiuta in maniera ancora più profonda e capillare. L’Europa Occidentale associandosi alla Russia ha la possibilità di partecipare a questo grande progetto. La via dell’Est è sempre aperta, è necessaria solo la volontà poitica di percorrerla.

Per questo Razvitie è una tappa importante nella realizzazione della Grande Europa proiettata verso l’Asia, attraverso l’espansione in una regione che appartiene a uno Stato europeo: la Russia.

Il progetto Razvitie è stato presentato l’11 marzo del 2014 all’Accademia delle scienze russe dal presidente delle Ferrovie Russe Vladimir Yakunin.

E anche in Italia lo scorso 15 aprile Razvitie è stato illustrato in un convegno a Milano a cui hanno partecipato il presidente della Millenium Bank di Mosca, Mikhail Baydakov, dal segretario generale di Eurispes, Marco Ricceri, e dal direttore del Centro Studi Avanzati “E. L. Shiffers” di Mosca, Iuri Gromyko.

Certo che i tempi cambiano. Il Gromyko che oggi viene a presentare il progetto infrastrutturale è nipote del vecchio Andrey Gromyko, ministro degli esteri dell’URSS per un decennio e predecessore di Gorbaciov alla presidenza del Soviet Supremo: ultimo grande protagonista della guerra fredda. Quando Mosca era al di là della cortina di ferro, un mondo impenetrabile. Ora la cortina di ferro è caduta, insieme al muro di Berlino e l’Europa può diventare grande unendo le due facce della sua medaglia: l’Oriente e l’Occidente.

Un ricordo personale: ero alla manifestazione organizzata dal Movimento Giovanile Italo-Russo il 13 aprile a Roma. Alla fine del discorso mi si avvicina un signore con la barba… grillino. E mi dice: “Lei conosce il progetto Razvitie? I Russi hanno proposto a Enrico Letta a Trieste di associarsi attivamente alla realizzazione dell’opera, allacciando il corridoio ad alta velocità che passa per la Val di Susa alle reti di comunicazione russe… Anche per questo Enrico Letta è stato fatto fuori!” Cogliendo la palla al balzo della rivelazione un po’ complottista, ma non priva di buon senso chiedo allora al sagace grillino: “Ma allora voi perché vi opponente alla Tav?” E il bianco-barbuto: “Ah beh noi ci opponiamo per altre ragioni, non per questa…”

Alfonso Piscitelli

 

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