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Salah: “Ho evitato altre morti” (un santo, praticamente)

by Giorgio Nigra
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Mohamed Abdeslam

Roma, 2 apr – Salah Abdeslam vuole collaborare con la polizia perché ha un debito con la Francia e fa sapere di aver volontariamente risparmiato delle vite la sera del 13 novembre. Un santo, praticamente. O almeno questo è il ritratto che emerge dal racconto di Mohamed Abdeslam, il fratello non implicato negli attentati (Brahim, un terzo congiunto, faceva invece parte del commando e si è fatto saltare in aria nella caffetteria Comptoir Voltaire su Boulevard Voltaire, a Parigi). Non esattamente uno stinco di santo, comunque, dato che nel 2005 lo avevamo visto all’opera insieme a un gruppo di sciacalli che derubava cadaveri lavorando per un sistema di autoambulanze private.

Ad ogni modo, Mohamed ha fatto visita ieri a suo fratello, rinchiuso nel penitenziario di Bruges. I due hanno parlato per circa un’ora. Secondo quanto riferito al fratello, Salah avrebbe “volontariamente rifiutato di farsi saltare in aria” e avrebbe espresso il suo rammarico per gli attentati di Parigi. “Se avessi voluto ci sarebbero state molte più vittime. Fortunatamente non sono andato fino in fondo”, sono le parole del terrorista superstite riportate dal fratello. Salah ha inoltre spiegato di essersi fatto “trascinare” nel progetto sanguinario da alcune “conoscenze”, negando di essere il cervello dell’organizzazione. Ha anche affermato di non aver capito bene, all’inizio, l’esatta portata del piano in cui era implicato, ma ha confermato di aver avuto addosso una cintura esplosiva (chissà cosa immaginava di farci, viene da chiedersi).

Ora, in ogni caso, Salah vuole collaborare, ma non con le autorità belghe: “Egli ha un debito con la Francia, non con il Belgio”, ha detto Mohamed. Sugli attentati di Bruxelles, del resto, Salah ha detto di esserne al corrente perché ha la televisione in cella, “ma nega fermamente di essere implicato nell’organizzazione” di quegli attacchi. Dal punto di vista fisico sarebbe stanco: deve sempre camminare con delle stampelle a causa della ferita alla gamba riportata durante il suo arresto.

Giorgio Nigra

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