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Sarkozy condannato a tre anni per corruzione. “Può chiedere i domiciliari con braccialetto elettronico”

by Eugenio Palazzini
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Sarkozy, condannato

Roma, 1 mar – Nicolas Sarkozy è stato condannato a tre anni, uno in carcere due con la condizionale. I giudici hanno riconosciuto l’ex presidente francese colpevole di corruzione e traffico di influenze nell’ambito dello scandalo intercettazioni scoppiato nel 2014. Secondo il tribunale correzionale di Parigi c’era stato dunque “un patto di corruzione” tra Sarkozy, il suo avvocato Thierry Herzog e l’ex alto magistrato Gilber Azibert. Anche questi ultimi due sono stati condannati di conseguenza a tre anni, di cui uno in carcere. Il magistrato avrebbe di fatto ottenuto la promessa di vantaggi di carriera in cambio di informazioni su Sarkozy coperte da segreto istruttorio.

Sarkozy condannato. Potrà richiedere gli arresti domiciliari

I giudici hanno fatto presente che Sarkozy potrà ora richiedere gli arresti domiciliari, con tanto però di braccialetto elettronico. La procura nazionale finanziaria, nel dicembre 2020, aveva comunque chiesto condanne molto più severe nei confronti dell’ex capo di Stato francese. Ovvero quattro anni di carcere, di cui due con la condizionale.

Christine Mée, presidente del tribunale correzionale parigino, ha dichiarato che i fatti in questione sono di “particolare gravità essendo stati commessi da un ex presidente della Repubblica”. Sarkozy “si è servito del suo status e delle sue relazioni politiche e diplomatiche per gratificare un magistrato”, ha detto Mée. Se l’anno di carcere dovesse essere confermato, altrettanto verosimilmente potrebbe essere trasformato in lavori socialmente utili o in regime di semilibertà per Sarkozy.

A questo punto è comunque probabile che i legali di Sarkozy, che attendono tra l’altro le sentenze in altri due processi a carico dell’ex presidente francese, decidano per ricorrere in appello. Difatti proprio questo mese l’ex capo di Stato dovrà affrontare un altro processo per accuse legate a finanziamenti illegali per la sua campagna elettorale relativa alle presidenziali del 2012.

Eugenio Palazzini

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