Roma, 1 mar – Viene dall’Olanda l’ultima delirante polemica politicamente corretta: la scrittrice Marieke Lucas Rijneveld è stata bollata come «troppo bianca» per tradurre la poetessa nera Amanda Gorman.
La Gorman, 22 anni, è diventata famosa per aver recitato la propria poesia The hill we climb (La collina su cui ci arrampichiamo) all’inaugurazione del presidente democratico Joe Biden. «Poesia» è in realtà un parolone. Trattasi più che altro di un rap, di una serie di pensierini elementari e stereotipati sull’oppressione degli afroamericani e su quanto è bella la società multietnica.
La poetessa nera e la scrittrice bianca
Questa società multietnica è talmente bella e nel pieno della sua realizzazione, che quando martedì scorso la scrittrice olandese Marieke Lucas Rijneveld ha annunciato con orgoglio che avrebbe tradotto l’opera della Gorman, è stata seppellita da uno tsunami di critiche. Perché una scrittrice bianca dovrebbe tradurre una poetessa nera? Cosa ne sa la Rijneveld dell’oppressione? Perché non una poeta afro-olandese o la belga Lisette Ma Neza?, si chiedono gli accigliati commentatori. Sopraffatta dalle critiche, la pallida scrittrice si è affrettata a fare marcia indietro. «Sono scioccata dal clamore causato dal mio coinvolgimento nella divulgazione del messaggio di Amanda Gorman e capisco le persone che si sono sentite ferite dalla scelta dell’editore Meulenhoff».
Anche dire “polarizzazione” è razzista
La polizia del pensiero ha raggiunto però la sua vetta di schizofrenia mandando sul banco degli imputati persino una frase della Rijneveld che sottolineava positivamente l’atteggiamento della Gorman. «In un momento di crescente polarizzazione, Amanda Gorman […] mostra il potere della riconciliazione». Secondo i critici il termine «polarizzazione» è razzista perché sottintenderebbe che gli afroamericani si arroccano su posizioni troppo estremiste. Cosa che peraltro vera, verissima. Ma che non si può dire.
Cristina Gauri
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[…] non era adatto al lavoro. È il secondo caso del genere in Europa nell’ultimo mese: a febbraio la scrittrice Marieke Lucas Rijneveld, olandese, era stata bollata come «troppo bianca» per tradurre la Gorman che è invece nera: “Sono scioccata dal clamore causato dal mio […]
[…] che non era adatto al lavoro.È il secondo caso del genere in Europa nell’ultimo mese: a febbraio la scrittrice Marieke Lucas Rijneveld, olandese, era stata bollata come «troppo bianca» per tradurre la Gorman che è invece nera: “Sono scioccata dal clamore causato dal mio […]
[…] le spese è stata la ventinovenne olandese, bianchissima e biondissima, benché gender fluid, Marieke Lucas Rijneveld, che nel 2020 ha vinto l’International booker prize con il romanzo Il disagio della […]