Sorpresa: il regime siriano collabora con le autorità internazionali per smantellare le proprie armi chimiche. Gli ispettori dell’Opcw (l’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche) che sovrintendono allo smantellamento degli arsenali siriani hanno infatti spiegato che i primi colloqui con le autorità siriane competenti hanno consentito di compiere “progressi iniziali incoraggianti” mentre i sopralluoghi veri e propri nei siti di stoccaggio e le operazioni preliminari di disattivazione del materiale da eliminare, dovrebbero iniziare “entro la settimana prossima”. “I documenti consegnati dal governo siriano sembrano promettenti”, prosegue il comunicato dell’ Opcw citando quanto riferito dagli stessi ispettori, “ma saranno necessarie ulteriori analisi, in particolare dei diagrammi tecnici, e rimane da rispondere ad alcune altre questioni”. Nella prima giornata di lavoro, spiega la nota, “l’equipe congiunta di ispettori della Opcw e dell’Onu, in collaborazione con le autorità siriane, ha cominciato a mettere in sicurezza i siti dove dovranno operare nei prossimi giorni, che si trovano nelle zone periferiche di Damasco”. I 19 esperti della Opcw stanno supervisionando l’implementazione della risoluzione 2118 dell’Onu, che prevede lo smantellamento dell’arsenale chimico siriano. L’obiettivo della missione congiunta di esperti Opcw e Onu “è quello di smantellare i siti per la produzione di armi chimiche entro la fine di ottobre o l’inizio di novembre” come riferisce la nota della Opcw.
Siria: Assad non bluffa sullo smantellamento delle armi chimiche
96