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Siria, attacco di Israele a Damasco: 5 morti

by Michele Iozzino
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Roma, 20 gen – Nella mattinata di oggi le forze armate di Israele hanno effettuato un attacco aereo sulla capitale della Siria Damasco. Secondo le prime ricostruzioni il raid avrebbe causata la morte di almeno cinque persone.

Rischio escalation?

Il conflitto tra Israele e Palestina sembra continuare a espandersi, con il rischio di innescare una escalation in tutto il Medio Oriente. Oltre a quelle di Gaza sono diverse le aree di crisi che si sono aperte negli ultimi tempi, prima fra tutte il Mar Rosso con i ribelli Houthi in Yemen che, in risposta all’invasione da parte israeliane della Striscia di Gaza e dei bombardamenti sui civili, hanno deciso di colpire le navi in transito verso il canale di Suez, con conseguente intervento anglo-americano che ha bombardato alcune basi come risposta. Senza dimenticare, anche se in fase di raffreddamento, le tensioni al confine tra Iran e Pakistan. In tutto questo si inserisce l’attacco israeliano a Damasco, il quale sarebbe stato compiuto con alcuni missili. L’obiettivo, secondo le prime ricostruzioni, un edificio nel quartiere di Mezzeh, pochi chilometri a sud-ovest dal centro della città, dove ha sede una base dell’Aeronautica militare siriana. Il palazzo sarebbe stato colpito perché usato dalle Guardie rivoluzionarie iraniane, ovvero i Pasdaran.

Israele colpisce la Siria, ma l’obiettivo è l’Iran

Israele ha quindi lanciato il proprio attacco in Siria per colpire però l’Iran. I due paesi intrattengono fra di loro buoni rapporti, rafforzati ulteriormente dall’appoggio militare da parte delle forze armate iraniane al presidente Bashar al Assad durante la guerra civile siriana. Tra le vittime del raid israeliano a Damasco ci sarebbero anche due consiglieri anziani delle Guardie rivoluzionarie di Teheran. Intanto, non si fermano i bombardamenti israeliani a Gaza. Nelle notte tra venerdì e sabato gli attacchi si sono concentrati nella zona meridionale, in particolare nell’area Khan Younis, provocando una trentina di morti.

Michele Iozzino

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