Roma, 20 gen – Uno spettro si aggira per le librerie italiane: è lo spettro di Roberto Speranza. L’ex ministro della Salute torna ad affacciarsi nel dibattito pubblico con una nuova edizione del suo libro Perché guariremo. Dai giorni più duri a una nuova idea di salute.
Speranza e la nuova edizione di Perché guariremo
Si torna sempre dove si è stati felici ed evidentemente per Speranza il massimo della felicità consiste nel ricordo del periodo pandemico e delle chiusure. A distanza di quasi quattro anni ha deciso di pubblicare quello che all’epoca della sua uscita, ovvero ottobre 2020, era diventato presto un caso editoriale, se non un vero e proprio mistero. Il libro, nel quale Speranza raccontava la sua esperienza in qualità di ministro della Salute durante il Covid, non aveva fatto tempo ad uscire che venne ritirato dal mercato per volontà del suo stesso autore. Una marcia indietro in fretta e furia che era coincisa con la seconda ondata, mettendo in imbarazzo l’allora ministro che già aveva trionfalmente cantato vittoria sul virus. Nel 2020 a pubblicare, almeno momentaneamente, Perché guariremo fu Mondadori. Un’edizione che è diventata un oggetto da collezionisti e che qualche fortunato – si fa per dire – riuscì a reperire e leggere durante il brevissimo periodo in cui fu in commercio. Ora lo stesso libro, con qualche capitolo in aggiunta, è tornato sugli scaffali, questa volta per le edizioni Solferino.
Tra autocelebrazione e vittimismo
A distanza di anni Speranza non ha dismesso i toni autocelebrativi, al massimo ha cominciato ad aggiungerci un po’ di vittimismo e di livore verso chi mette in discussione il suo operato. Così le “rare segnalazioni degli effetti avversi dei vaccini”, come spiega in uno dei nuovi capitoli, hanno effettivamente “un impatto doloroso”, non per il fatto in sé ma perché “trovano risalto sui media” e “pochi eventi alimentano le perplessità di una piccola minoranza di italiani ancora in certa sul da farsi”. O ancora, si lamenta della presenza di “una deriva minoritaria ma rumorosa, purtroppo favorita da un pezzetto marginale quanto spregiudicato dell’editoria, che prova a vendere copie di giornali, libri e libelli al pubblico no vax e no green pass”. Insomma, nel racconto di Speranza non c’è spazio per i dubbi o il confronto, al loro posto invece rimane la colpevolizzazione di chi la pensa diversamente.
Michele Iozzino