Damasco, 7 dic – Aerei militari della coalizione guidata dagli Stati Uniti hanno colpito alcune postazioni dell’esercito siriano a Deir Ez Zor, nella Siria orientale.
L’attacco, confermato dal governo siriano, ha provocato la morte di 3 soldati siriani, il ferimento di altri 13 e la distruzione di due carri da combattimento e di un deposito di munizioni.
Il grave attacco, portato a termine con il lancio di nove missili aria-terra, ha colpito una base della 137a Brigata d’artiglieria dell’Esercito Arabo Siriano nella cittadina di Ayyash, agevolando così le attività dei terroristi dell’Isis.
Il Ministro degli Esteri siriano, come riportato dall’agenzia di stampa ufficiale SANA, ha presentato oggi una protesta ufficiale al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per quanto riguarda gli attacchi aerei della coalizione guidata dagli Usa contro le truppe siriane.
Nel frattempo, la coalizione ha negato che i suoi aerei abbiano eseguito l’ attacco sul campo militare di Saeqa, sostenendo che i soli attacchi aerei in quella zona sono avvenuti a 55 chilometri di distanza dal luogo.
“Abbiamo visto queste relazioni siriane ma ieri non abbiamo condotto attacchi in quella parte di Deir ez Zor”, ha affermato il col. Steve Warren, portavoce della coalizione.
L’esercito siriano è da più di un anno completamente accerchiato dall’Isis nella zona di Deir Ez Zor, città con alto valore strategico per il controllo della parte orientale del paese e ricca tra l’altro di numerosi giacimenti petroliferi, molti dei quali nelle mani dell’Isis.
Un’ulteriore indebolimento delle truppe di Damasco, costituite oltre alla già citata 137a Brigata d’artiglieria, dalla 104a brigata aerotrasportata della Guardia Repubblicana, espone alla violenza dei terroristi le poche zone sotto il controllo del governo dove i civili hanno trovato sicuro rifugio.
L’attacco è il primo da parte della coalizione contro postazioni dell’Esercito siriano da quando i paesi occidentali e i loro alleati arabi hanno intrapreso questa campagna aerea. Questo episodio rischia tuttavia di peggiorare la già tesa situazione tra i vari attori attivi nel conflitto siriano e di provocare risposte adeguate da parte di Damasco, per via di numerosi attacchi che le sue forze, in guerra da cinque anni contro i terroristi, hanno subito nel tempo, soprattutto da parte dell’aviazione israeliana e dalla continua ed illegittima violazione del suo spazio aereo da parte della coalizione Usa che non ha nessun mandato internazionale per operare in Siria ne tantomeno il permesso di Damasco.
L’Isis ringrazia.
Giovanni Feola