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Il “socialista con 3 ville” Bernie Sanders ci riprova: “Sfiderò Trump nel 2020”

by Cristina Gauri
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Washington, 19 feb – Bernie Sanders ci riprova e lanciato la sua nuova candidatura alla Casa Bianca per il 2020. Sanders, senatore indipendente del Vermont, tre anni fa non riuscì per un pelo a soffiare la nomination democratica ad Hillary Clinton. “Insieme, voi, io e la nostra campagna del 2016 abbiamo iniziato la rivoluzione politica, ora è arrivato il momento di completare questa rivoluzione”, sono state le sue parole nell’annunciare la candidatura.
Il candidato dem si augura di coinvolgere un milione di followers “in un movimento di base di persone pronte ad alzarsi e lottare contro il ‘presidente più pericoloso della storia moderna americana’, Donald Trump” che è un “bugiardo patologico, un razzista, un sessista, un omofobo, xenofobo“.

Il programma

Un po’ troppo attaccato al proprio scranno il senatore, tanto da non essere minimamente disposto a farsi da parte per un eventuale candidato più giovane o dell’altro sesso o appartenente a qualche minoranza coccolata dai dem: “Dobbiamo guardare ai candidati”, ha risposto il candidato a coloro che lo criticavano per questo motivo, “non al colore della loro pelle, al loro orientamento sessuale, genere o età”. Giammai largo ai giovani quindi. E quando si tratta di corsa alla presidenza, il “maschio bianco eterosessuale” non è più tossico.  
Vedremo come andrà. Con la campagna del 2016 l’anziano senatore aveva raccolto consensi enormi tra gli elettori democratici più giovani. Il suo programma elettorale si basava su aumento del salario minimo a 15 dollari, assistenza sanitaria pubblica per tutti, l’aumento delle tasse per i più ricchiistruzione universitaria gratuita e lotta senza quartiere al riscaldamento globale. Un’utopia più che un programma, tenendo conto che stiamo parlando degli Stati Uniti. Ci chiediamo però se l’anziano senatore sarebbe pronto a pagare egli stesso “più tasse”, essendo lui tutt’altro che povero (Sanders possiede tre case del valore approssimativo di 600mila dollari ciascuna, e lo stipendio da senatore non è certo quello di un operaio).

Cristina Gauri

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2 comments

Giorgia 19 Febbraio 2019 - 5:48

Soliti sfigati di sinistra…

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Dave 20 Febbraio 2019 - 2:20

Vergognatevi – articolo spazzatura

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