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Soldati Usa adetti ai missili nucleari sospesi per droga

by Gabriele Taddei
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Malmstrom-afb-gateWashington, 14 gen – Possesso ed assunzione di sostanze stupefacenti. Questa è l’accusa con la quale sono stati sospesi dal servizio due ufficiali dell’aviazione statunitense, adetti alla base di lancio dei missili balistici intercontinentali a Malmstrom, nel Montana.

La notizia riferita da Brett Ashworth, portavoce dell’Ufficio per le inchieste speciali della United States Air Force (USAF), riporta inoltre che al momento le indagini sono ancora in corso e non si specifica perciò nè l’identità dei due militari nè la tipologia di droga da essi assunta e detenuta.
Al momento è certo soltanto che i due indagati fanno parte del 341st Missile Wing della Malmstrom Air Force Base, nella quale sono posizionati 150 Icbm, missili balistici intercontinentali a testata multipla, ossia un terzo dei vettori a lungo raggio ufficialmente dichiarati dagli Stati Uniti d’America.

Una nota di spirito proviene dal comunicato diffuso quasi contemporaneamente dal Dipartimento alla Difesa, secondo il quale il segretario Chuck Hagel (l’equivalente del nostro Ministro della Difesa, ndr) si trovava in visita presso le vicine basi in Wyoming e Nebraska, sostenendo ed incoraggiando i soldati addetti al reparto missilistico, che svolgono “una professione dove non c’è spazio per l’errore” con un “lavoro solitario ed incompreso”, “ma di grande importanza per il mondo”.

Un lavoro tanto solitario ed incompreso, quanto fortunatamente mancante di operatività e medaglie, non può certo essere tacciato di protagonismo. Di fronte a questa difficile situazione, come non perdonare quindi innocenti trasgressioni come l’abuso e dipendenza dall’alcool e donne “sospette” da parte di Michael Carey, generale maggiore responabile di tutti gli Icbm sul suolo Usa, la contraffazione di fiches e l’atto di barare al casinò da parte del vice-ammiraglio Tim Guardian, numero due del comando delle Forze Strategiche (Stratcom), la ripetuta dimenticanza di lasciare aperta la porta che conduce alla postazione di lancio dei missili da parte di quattro ufficiali, il ritiro di decine di certificati per insufficiente preparazione a condurre operazioni di lancio. Tutti episodi avvenuti nel solo 2013.

La frustrazione generata dalla mancata operatività è grave, comprensibile e deve essere combattuta. D’altronde, se la pacificità del fronte asiatico permette di chiudere un’occhio sulle migliaia di strupri operati dai militari americani ad Okinawa e la staticità dello scacchiere europeo può permettere voli a bassa quota con precipitazione di funivie piene di persone, non si potrebbe giudicare un annoiato soldatino americano che, chiuso in una stanzetta nel Montana, dopo aver pippato una striscia di coca per tirarsi su, scaldasse un Minuteman 3 e cancellasse euforicamente dal pianeta Roma o Tokyo.

Gabriele Taddei

 

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