Roma, 26 gen — L’odio islamico si abbatte nuovamente sulla cristianità europea: è accaduto ad Algeciras, in Spagna, nella provincia di Cadice, dove un marocchino armato di machete ha attaccato due chiese ammazzando un sacrestano e ferendo altre 4 persone prima di essere fermato e arrestato. Probabilmente Yasin Kanza, questo il nome dello straniero, stava per dirigersi verso una terza chiesa.
Spagna, marocchino ammazza sacrestano a colpi di machete
I magistrati spagnoli non hanno dubbi, si tratta di «terrorismo di matrice islamica». Risulta ancora frammentaria la ricostruzione dell’attacco, avuto luogo nella cittadina del Spagna meridionale tra le 18,30 e le 20 di ieri. Secondo quanto riportano Efe e El Pais, citando fonti di polizia e del ministero dell’Interno, il marocchino, un 25enne, avrebbe prima fatto il suo ingresso nella prima chiesa, quella di San Isidro, urlando ai fedeli riuniti in preghiera di «convertirsi all’Islam». Stando al racconto dei testimoni l’attentatore sembrava disarmato. Poi sarebbe ritornato indossando una djellaba — la lunga veste, con ampie maniche tipica degli arabi magrebini e d’Egitto — brandendo un machete, tentando di sgozzare il parroco e ferendolo alla gola, e poi alcuni presenti. Quindi si sarebbe diretto a grandi passi verso la chiesa Nuestra Señora de La Palma.
“Convertitevi”
Introdottosi nell’edificio avrebbe iniziato a devastare l’altare, per poi incappare nel sacrestano, Diego Valencia, che ha ammazzato a colpi di machete. Non pago, secondo quanto riferito da un sacerdote di Algericas, il marocchino si stava per dirigere verso la Chiesa della Virgen de Europa «ma non so se è riuscito ad arrivare» o se la polizia lo ha intercettato prima. Il parroco vittima dell’aggressione a colpi di machete, padre Antonio Rodríguez, è in condizioni stabili. Lo ha riferito il sindaco di Algeciras, José Ignacio Landaluce, in conferenza stampa alla televisione pubblica spagnola TvIe.
L’attentatore era controllato
El Mundo riferisce che la polizia avrebbe già perquisito l’abitazione dell’attentatore, nel centro della città, e sarebbe sulle tracce di due altre persone, sospettate di aver collaborato o dato appoggio al 25enne marocchino. L’inchiesta dovrà anche accertare se l’uomo abbia agito autonomamente o faccia parte di un’organizzazione jihadista. Sempre secondo El Mundo la polizia stava monitorando il giovane da quattro giorni: il nordafricano si trovava ad Algeciras dall’estate del 2022 e risultava irregolare sul territorio spagnolo e il suo atteggiamento elusivo e la scelta del quartiere in cui si era stabilito non avevano tardato ad attirare l’attenzione dei agenti, che da giorni lo stavano monitorando. Non abbastanza attentamente, dati gli sviluppi del caso.
Cristina Gauri