Madrid, 29 apr – In Spagna il partito socialista ha vinto le elezioni ma non ha i numeri per governare. In una tornata elettorale all’insegna di una affluenza record (quasi il 76% degli aventi diritto), il Psoe guidato da Pedro Sanchez esce dalle urne come primo partito staccando il Partido Popular, che dimezza i seggi, registrando un tracollo storico. Ma la vera novità è l’ingresso in parlamento dei sovranisti di Vox, che ottiene ben 24 seggi.
I partiti indipendentisti potrebbero fare la differenza
La Spagna si ritrova però di nuovo senza una maggioranza chiara per formare il prossimo governo e i partiti indipendentisti potrebbero ancora una volta ricoprire un ruolo chiave nella definizione delle alleanze. “Il Psoe ha vinto le elezioni, e con questo ha vinto il futuro e ha perso il passato“, le prime parole del premier, che assicura che farà un governo filo Ue. Sanchez incassa il mandato popolare che gli mancava, visto che era andato alla guida dell’esecutivo dopo la caduta del governo guidato dal popolare Mariano Rajoy, travolto dagli scandali. E con lui il Psoe torna ad essere primo partito dopo 11 anni. Ma ora la strada per il premier è tutta in salita: parte da 123 seggi (sui 350 del Congresso dei deputati), il doppio del Pp – che ne ottiene soltanto 66 dimezzando la sua presenza in parlamento. Il leader socialista pertanto non ha i numeri per costituire una maggioranza di sinistra, poiché con i 35 seggi che Podemos si è assicurato arriverebbe soltanto a 158. Non bastano: ce ne vogliono 176 per governare. E rivolgersi ancora una volta al fronte indipendentista e chiedergli di fare da stampella scatenerebbe le ire di Vox, che, forte dei suoi consensi in netta crescita, dal canto suo promette una opposizione dura.
L’avanzata di Vox
Il partito sovranista filo franchista guidato dal presidente Santiago Abascal si aggiudica il quinto posto in parlamento (10,3%). E anche se non ha i numeri per formare un governo di centrodestra con i Popolari e i liberali di Ciudadanos (e forse neanche l’intenzione), per Vox si prospetta una continua crescita di consensi – che potrà essere “capitalizzata” a stretto giro alle Europee e alle varie amministrative. Nel nuovo parlamento si sentirà parlare “con fermezza e determinazione di unità della nazione e di libertà e uguaglianza di tutti gli spagnoli”, ha commentato il presidente di Vox della comunità di Madrid, Rocio Monasterio, che ha parlato di “elezioni storiche”. La Monasterio ha ringraziato i militanti e i volontari che si sono impegnati in una campagna elettorale condotta senza finanziamenti ma con “la forza della passione”. “Questo non è che l’inizio”, ha assicurato il segretario generale, Javier Ortega Smith, in un discorso in piazza a Madrid: “Ognuno dei nostri deputati farà una vera opposizione, gli altri dovranno rispondere alle nostre proposte. Siamo inarrestabili“. Staremo a vedere, quindi, come si posizioneranno gli indipendentisti, a partire dai catalani di Erc, che avevano fatto cadere il governo Sanchez.
Adolfo Spezzaferro
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[…] non esiste più. Ora, infatti, anche la Spagna ha un partito sovranista. Con le elezioni politiche di ieri, ben 24 candidati di Vox hanno conquistato il proprio seggio al […]
[…] spagnola» non esiste più. Ora, infatti, anche la Spagna ha un partito sovranista. Con le elezioni politiche di ieri, ben 24 candidati di Vox hanno conquistato il proprio seggio al Congresso di Madrid. Un […]
[…] spagnola» non esiste più. Ora, infatti, anche la Spagna ha un partito sovranista. Con le elezioni politiche di ieri, ben 24 candidati di Vox hanno conquistato il proprio seggio al Congresso di Madrid. Un […]